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al testo di Franca Alaimo
La fidanzata
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Giaci sotto il temporale tra l’erba Scintillante umida e fresca Con i piedi immobili quasi azzurri I capelli impastati di terra e di verbasco. Il viso mi si è infiammato Vedendo come sei morto. Dicono fra monotoni lamenti “Sembra che dorma” le altre Che non ti hanno dato baci. A me anche la pioggia brucia come fiamma Ora che il tuo respiro è nulla. Balbetto nel dirti l’ultima volta: a Dio! Per te domani mi vestirò d’abiti bianchi. Ho troppo lutto per mostrarlo. Ma ora Lasciamogli il silenzio. E che vada solo Poiché era coraggioso e detestava il pianto.
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Biancamannu
- 18/11/2011 20:13:00
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Ho preso un primo assaggio della sua scrittura poetica. Conto di poter approfondire, perche cio che ho letto mi pare di forte intensità.
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Maria Rosa Cugudda
- 25/10/2011 18:01:00
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Una lirica toccante e particolarmente incisiva, si respira mestizia, ma si elargisce speranza. Elegante e curato lo stile, molto apprezzata!
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Marco Giampieri
- 24/10/2011 16:46:00
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Comè "terrestre" questa morte se non terrena addirittura, nella sua fragranza carnale. E la vita di chi resta appare quasi lunica soglia possibile, la sintesi aspra del nostro infinito essere stati.
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Lorenzo Mullon
- 23/10/2011 19:07:00
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Mi piace molto: La pioggia brucia come fiamma ora che il tuo respiro è nulla, sembrerebbe tragico, e lo è, ma non capita niente se in qualche modo non ci annulliamo, fino allestremo delle nostre vite, così reali, così simboliche
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sara dimatera
- 23/10/2011 11:20:00
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La particolarità di Franca è che sa profumare di ogni cosa: di poesia, sensibilità, femminilità, di cristianità. Ogni sua poesia denota dignità verso ogni singola creatura. La morte, tema centrale della poesia,viene descritta e dipinta con colori candidi,con profumi ed elementi insiti nella natura rendendo il quadro della morte "visibile" a tutti quasi senza dolore. Un quadro il tuo,cara Franca,degno di essere condiviso e ammirato ovunque. Sara
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Maria Musik
- 23/10/2011 08:49:00
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Franca ha la capicità di raccontare e raccontarsi lasciando dietro di sè un profumo: è particolare, diverso per ogni poesia. Da questa, ad esempio, esala una fragranza di terra bagnata e di verbasco. Ma ogni mistura conserva un ingrediente che spicca: la dignità. Una nota sul verbasco. Mi ha incuriosita ed ecco uscire fuori che il suo nome associa la pianta alla lucerna (si usava per confezionare stoppini) e nel quadro di Caravaggio che raffigura Saulo caduto da cavallo, è posta per simboleggiare lepilessia.
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Loredana Savelli
- 22/10/2011 18:53:00
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Nel momento della morte tutto diventa epico. E chi è colui al quale "le altre non hanno dato baci"? Cosa importa se sappiamo che "era coraggioso e detestava il pianto"? Un ritratto magnifico. Ciao Franca
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Nando
- 22/10/2011 18:42:00
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Sempre molto belle le tue poesie; spesso hanno lampio respiro delle epopee, e portano leco di una scrittura solamente possibile al femminile, perché capace di parotrire la luce e la carne, capace di offrire un grembo dove custodire la vita oltre il dolore e la morte.
Un carissimo saluto
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