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il pozzo

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proprio al centro del petto, un pozzo:

vi cade polvere, monete
e quanto 
porta il vento_

fa compagnia il rumore
quando la notte frantuma

il silenzio 
ed esso rispone ancora,
con voce distorta.

*
 

lo sguardo scivola 

profondamente,

la memoria è indifferente,

la notte confonde

la priorità la diamo alle emozioni?

 

 

 

 

 

 Carlo Anaclerio - 03/11/2011 20:19:00 [ leggi altri commenti di Carlo Anaclerio » ]

...gli altri intervenuti lo hanno scritto come meglio non si può.. mi resta solo...un abbraccio!

 Francesca Lipperi - 02/11/2011 18:48:00 [ leggi altri commenti di Francesca Lipperi » ]

Bella, sincera e vera.
Un saluto
Francesca

 Alessandro Mariani - 02/11/2011 18:40:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]

Mi ricorda quel detto di Samuel Johnson :" prima di scrivere anche solo un libro bisogna avere sfogliato un’intera biblioteca". Io non credo che quel termine ( sfogliare) sia impazienza e disattenzione. Spesso si impara senza saperlo, ma le tue poesie sono assai deliberate. Quindi accetta senza paura i complimenti. La tua poesia è davvero bella.

 Alessandro Mariani - 02/11/2011 18:34:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]

Sei molto umile, Loredana. Non credo sia solo così, perchè spesso nelle tue poesie c’è qualcosa di più di un manuale da terza liceo. La tua sincerità e la tua umiltà ti fanno onore; in ogni caso è difficile trovare una poesia tanto complessa e allo stesso tempo tanto spontanea. Ci vuole molta autocoscienza. E allo stesso tempo un’erudizione non comune.

 Loredana Savelli - 02/11/2011 18:25:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Ecco, ho sbagliato a scrivere il nome! Era Schopenhauer

 Loredana Savelli - 02/11/2011 18:23:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

ad Alessandro.
No, non ho letto i Parerga di Schopenauer, mi interesso di filosofia e Schopenauer è uno di quelli che "comprendo" di più, ma non posso dire di conoscere i testi originali dei filosofi. All’età della scelta universitaria fui fortemente tentata di scegliere la facoltà di Filosofia, poi con un’improvvisa virata mi buttai su altro, non molto lontano però. Un po’ rimpiango quel desiderio disatteso, adesso mi accontento di sfogliare manuali di scuola superiore e di lì prendo quanto mi serve per colmare, appena appena, lacune non piccole. Un caro saluto e grazie, tramite te imparo.

 Alessandro Mariani - 02/11/2011 17:51:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]

"la memoria che finge indifferenza
la notte che confonde tutti i dati

di fatto è solo tempo che è passato
digestioni avvenute sia pur lente"

Il primo di questi quattro versi è davvero molto complesso ( ma è formulato con semplicità, quindi ottimo!). Evoca un paesaggio mentale difficile da definire. Oltre a questo, gli altri tre mi sembrano intessuti fino a creare una sorta di metafora della memoria, che ha bisogno di "digerire" per trattenere. Volevo chiederti: per caso hai letto i Parerga di Schopenhauer? Te lo chiedo perchè esprime in molti passaggi un concetto simile: se si affolla la memoria, non si possono trattenere i concetti. In ogni caso, in pochi versi hai espresso un concetto davvero molto complesso - su cui non è facile meditare.

 Ferdinando Battaglia - 02/11/2011 12:03:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Lasciandosi andare alle suggestioni dei versi, "quella ferita d’amore di un tempo/in cui non sapevo l’amore", ha lasciato un vuoto - il pozzo - che solo è capace di accogliere (quasi)indistintamente tutto pagando ancora il prezzo del caos che distorce la percezione...

In un modo più disteso, la seconda poesia ha infatti in sé una potenza evocativa come di una scena filmica in mezzo alla natura verde, sembrerebbe sfiorare lo stesso tema, guarda ad un passato in un certo modo "fuggito", lasciando forse una sensazione di un vissuto non pienamente consapevole e assunto, ritrovandosi in un "oggi" sospesi tra nostalgia e rimpianto.
I precedenti e autorevoli commenti hanno già detto molto bene e con competenza anche degli aspetti più formali; certamente una poetica in crescendo e sempre più, mi pare, esistenzialmente significativa.

Ciao Lory

 Lorenzo Mullon - 01/11/2011 22:02:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Forse più di una compagnia, quel rumore fa sobbalzare il cuore del pozzo, riempiendo il vuoto oltre ogni limite

 Giacomo Colosio - 01/11/2011 20:32:00 [ leggi altri commenti di Giacomo Colosio » ]

Molto in sintonia con il bel commento di Franca Alaimo, che probabilmenmte ti conosce bene. Anche a me queste due poesie sono piaciute molto ed ho trovato anch’io degli elementi in comune...il pozzo di sentimenti e passioni, di vicende accumulate e quel rumore che fa compagnia, molto bella la metafora, davvero piaciuta.
Anche in priorità la notte che confonde le cose ricorda il pozzo nero che le frantuma...di fatto è solo tempo che è passato...ed il tempo è nostalgia, per definizione. ciaociao e brava.

 Franca Alaimo - 01/11/2011 18:06:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Le ultime poesie di Loredana sono avviate ad un alto grado di musicalità ed hanno versi più distesi e chiari, meno contratti nei suoi ormai tipici salti del pensiero. Queste due ultime sono molto belle e hanno un tema comune: i ricordi che salgono d’improvviso alla mente come da un pozzo, simili al vero, ma anche elaborati in qualcosa di nuovo, come un cibo ben digerito. Ma non è tutta la carne nostra un impasto di ricordi che chiedono la risalita per iscriversi nel futuro e dargli senso?

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