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Berlusconi e il caso Ruby

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Speravamo di non doverci più occupare delle vicende personali dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ormai definitivamente fuori dall’agone politico a seguito di una condanna definitiva passata in giudicato per reati fiscali (per il c.d. processo Mediaset).

E invece poche ore fa, per alcuni inaspettatamente, per altri finalmente, la Corte di Appello di Milano ha prosciolto Berlusconi da tutte le accuse, a dire il vero piuttosto infamanti per un ex Primo Ministro, legate alla storia boccaccesca del così detto caso Ruby.

E subito abbiamo visto apparire sui mass media, in televisione e alla radio, i sodali dell’ex Premier che, commentando la sentenza di assoluzione della magistratura, favorevole in questo caso all’imputato Berlusconi, chiedono a gran voce la riabilitazione politica del Cavaliere e auspicano la sua ridiscesa in campo per il bene del Paese.

Eppure l’ex Premier rimane condannato per un reato molto grave (frode fiscale) dalla stessa magistratura italiana che oggi lo ha assolto in via definitiva. E’ grave perché commesso da una persona che ha ricoperto negli anni prestigiose cariche pubbliche. E nel processo Ruby non mi sembra che sia emerso che l’imputato non si sia intrattenuto con giovani ragazze disponibili a passare allegre serate con lui, all'epoca Presidente del Consiglio italiano in carica.

Quindi, riassumendo, la condotta dell’ex Premier nel caso Ruby, come hanno deciso i giudici di Appello, non rappresenta una condotta da sanzionare penalmente (leggeremo poi le motivazioni di questa decisione), ma tutto il sottofondo di degrado morale che avvolge la vicenda, quello rimane eccome anche se non possiede una valenza penalmente rilevante.

Ricordiamo che molto recentemente, per una storia per certi versi molto simile, l’ex Presidente del Fondo Monetario Internazionale è stato costretto alle dimissioni e la sua carriera politica è terminata immediatamente.

Non mi sembra quindi che nel caso italiano ci sia molto da festeggiare per gli elettori di Forza Italia che non hanno più in Berlusconi la possibilità di trovare il leader in grado di rappresentare il futuro dei moderati italiani.

Speriamo che l’eco di questa sentenza si spenga presto perché altri sono i problemi che l’Italia si trova ad affrontare per colpa dei governanti che si sono succeduti negli ultimi due decenni almeno. Forse a Berlusconi, come del resto a Prodi e a D’Alema, solo per citare tre ex Premier i cui governi potevano tentare di portare a termine le riforme del sistema Italia, si potrebbe chiedere conto delle mille occasioni perse che hanno portato il nostro Paese alla situazione attuale, altro che caso Ruby…

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