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al testo di Sandra Piccinini
La distrazione
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Chi potrà mai dire di loro, se non scogli, e scale, e polverose strade /camminate a stento/ Il futuro fu il presente, vissuto a gocce, tremolanti, infilando le ore nei rottami sparsi, sulla piazza deserta dei valori umani Che significato avessero dato al loro sopravvivere, cibandosi di loro stessi nell'ingenuo intento di fondere anime livide, resta un nodo che non scioglierà alcuno. La distrazione di sentimenti dal passato remoto, usati, accartocciati, inservibili, fermarono l'orologio alla prima ora Il resto è storia che non ha lasciato segno, ma tagli e scorie non riciclabili Di tutte le misere storie moribonde, fu la più tenace Morì per mancanza d'umiltà, lasciata vagare sola, tra le distese verdi degli ulivi Vicino al mare
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Giovanni Ivano Sapienza
- 18/04/2012 12:25:00
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Rappresentazione asciutta e chiaroveggente(penso a certe cose di Montale,Sbarbaro...)della desolante crisi di valori e di comunicazione contemporanea,ma come riscattata,seppure in parte(ed è giusto che il riscatto avvenga solo in parte in poesia)da un disinvolto e gradevole argomentare poetico.
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