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al testo di Simonetta Sambiase
Lesilio del vento
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Ogni paura è vicina nei denti, non basta alla notte si stringe, si cola, s'oscura di sabbia - pastura - d'incerto permane una stilla, un piccolo buio si sposa ai tuoi fianchi guerreggia, s'incunea.
In pietatis, era vita e nei fischi fra i denti eran lupi, rondelle imballaggi, li senti? ti passano sopra e sono folate. Ti vanno a sottrarre, a coprire son cupi, i giorni passati e tu sei smarrita.
(è quindi penombra un fior di passione così ultravioletto quest'alba lontana, città passiflora non è obbligatorio per sanarti il libeccio)
Lo senti? ti passa attraverso fessure dagli occhi da sola, percuoti il segreto, la fame è rancore di soli incorporei figure di ombre, figlioli fatati sei fievole, scarsa, di mala cagione un bastone da cieca lasciato nel letto è questo il tempo di chiudere il vento.
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Alessandro Mariani
- 21/01/2012 22:41:00
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Anche a me è piaciuto molto il tuo desiderio di non posarsi, di non dare definizioni o aspetti definibili e definitivi ad ogni particolare che compone ciò che scrivi. Ho letto nella tua poesia quello che i critici inglese chiamano " una lunga serie di sentences", ben composte e, soprattutto, davvero ben incastrate. Ottima!
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meth sambiase
- 21/01/2012 14:57:00
[ leggi altri commenti di meth sambiase » ]
Nando, Loredana, grazie. Questo posto è accogliente perché ci siete voi, gli altri, la bellezza, la sincerità e via così, potrei riempire lo scritto di nomi e aggettivi. Spesso non sono presente come vorrei, ma vi ho sempre con me - ed è vero: ho messo lindex della Recherche nei due blog, così chi curiosa da me, curiosa da voi. Spero che così possa almeno un po ripagarvi. Grazie.
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Nando
- 21/01/2012 09:50:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
Mi accorgo leggendo i poeti o anche altro, che alla mia mete ci vuole tempo per comprendere, entrare dentro un testo, raccolgierne tutte le possibili significazioni; allora mi succede che spesso mi trovo a commentare, lasciandomi suggerire le parole dalle prime impressioni. Quindi non un giudizio critico, a me mai possibile dire, ma le risonanze della mente e dellanima. Una così lunga premessa che trovo questa poesia molto bella, anche se laggettivo non è sufficiente e forse abusato, ma soprattutto, e per me ancora più importante, una poesia che non può essere stata scitta stando sempre "seduti alla scrivania". Sono stato prolisso, perdonami.
Buona giornata
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Loredana Savelli
- 21/01/2012 08:11:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Quadro stagionale: notte, piccolo buio, penombra, alba lontana, folate, soli incorporei, figure di ombre, mala cagione. Direi che "non" è primavera! Ma... confido in quei piccoli indizi: una stilla, un fior di passione, città passiflora, figlioli fatati.
Ciao Meth
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