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al testo di Pietro Menditto
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Non ho mai tenuto un diario e forse un altro da allora lo sta tenendo per me. Ma che importa. Altro non è un diario che versare cotidie un po’ di nero sull'innocenza di quel bianco e ritenerlo un veramente vero; infilare ombre di noi tra le pagine e credere di riconoscerci, negri, nell'affollata tenebra della voragine. Non ho voluto mai raccogliere figurine di me nudo existente nel campionato ab aeterno vinto dai Tre che corrono tutti-per-Uno. Ho preferito sognare un povero nessuno, un uomo senza nemmeno un sogno, stupida- mente, perché era lui stesso un sogno. |
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