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al testo di Valentina Grazia Har
Il castello che ho visto nel buio
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C'è un castello che sale al cielo per te Un castello che vive semplicemente di luci come te quando sogni il futuro come i tuoi desideri appassionati messi in fila all'orizzonte ad aspettare lo sfolgorio più grande quasi un amore che ti travolgesse di risa. C'è un'alcova in questo castello, c'è una sala dorata di specchi forte delle nostre intensità dove il buio ti fa il regalo di vedere: hai un respiro diverso da tutti gli altri respiri dove la vita è più che la vita che vivi. Ci sono i giardini del primo amore quelli che si sognano tremando da piccoli e da grande ti fanno bambino e altro è tremare. Ci sono anche le stanze buie che non ti dedico le cui tenebre ho ingoiato per non dare a nessuno gli orrori conficcati nella spensieratezza di pochi anni. Voglio darti soltanto delle rime ricche d'aurora che infartuano il canto degli alberi e li fanno statua nella memoria. E mi conducano gradino dopo gradino, come primizie di poesia, primavere promesse,
dove mi attende un principe ragazzino, da anni, che mi innamora e mi porta a pensare che noi forse saremo un giorno un'infanzia sonora
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Franca Alaimo
- 08/03/2012 21:56:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
Sempre originalmente poeta, la nostra Valentina, che usa immagini e metafore spesso indimenticabili. Moltissimi i versi da memorizzare in questa poesia, che, come molte altre, tace la tristezza per aprirsi alla speranza che la vita si innamori prima o poi degli uomini affinché essi possano raccontarla come si racconta una favola che, dopo prove e dolori, concede sempre un lieto finale.
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