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La fabbrica degli angeli

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Poiché, a quanto sembra, la fabbrica degli angeli non chiude mai i battenti,

C’è un continuo bisogno di materia prima: pelle morbida, occhi trasparenti

Come un pietra di carbonio puro, tendini freschi e molecole innocenti di bambini.

L’angelo scuro li raccoglie  come mazzi di fiori da ogni dove:

Da un bus che si schianta contro un muro, da una scuola sperduta in un villaggio

Che si accartoccia tremando come foglia, da una barca che naufraga in mare aperto

E diventa una bara di salsedine  e soli agonizzanti;

Li battezza di nuovo con nomi che sanno d’aria e d’acqua sorgente

E li dota di un paio d’ali attaccate alle scapole per scendere ogni tanto

Sulla  terra e lasciare una piuma  sui pavimenti delle case e qualche petalo di giglio.

Quelli che restano li vedono risalire di slancio sollevando i piedini luminosi

E lasciare una scia di polvere d’argento come le lacrime di San Lorenzo

Che non danno il tempo di dire lo stupore e sono già svanite.

Però mi chiedo: perché aggiungere perfezione a ciò che è già perfetto?


 Alessandro Mariani - 21/03/2012 17:50:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]

Commovente. Niente altro da aggiungere...

 Censa Cucco - 20/03/2012 08:35:00 [ leggi altri commenti di Censa Cucco » ]

bellissima poesia dalsapore amaro e dolce nelle sue trasformazioni... io non credo Dio abbia bisogno della morte dei bambini per creare Angeli sono responsabilità umane, ma sicuramente diventano angeli, come pure i milioni di bambini che muoiono di fame ogni anno in Africa e in altre parti del mondo sono responsabilità umane, ma anche loro hanno ali d’argento e ci sono angelicamente vicini, ma mi vien da piangere... grazie per la tua poesia.

 Leonora Lusin - 20/03/2012 08:35:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Mestizia e paradosso in una lingua che scorre come un fiume d’argento.

 cristina - 20/03/2012 08:06:00 [ leggi altri commenti di cristina » ]

Si Franca, la tua poesia sublima l’orrore e il non senso. Meglio piangere dentro leggendoti che urlare schifo a qesto"dio" incomprensibile. E continuareva sperare in una Verita’ che ci oltrepassa, piu’ grande di ogni sacrificio, dove davvero scoprire che la morte, soprattutto quella di un bambino, non esiste. Grazie.

 Ferdinando Battaglia - 20/03/2012 07:00:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Come non si possono sentire proprie queste tue parole? Oltre la poesia che si fa angelo o muore, perché non si "cantano" le tragedie se non per testimoniare il grido che vi risuona dentro: "Perché"?
E sappiamo che non c’è una risposta sola per ciascuno di noi che plachi la nostra angoscia, però dobbiamo raccogliere questo doolore innocente per esaminarci nel dentro e nel fuori, assumendoci la responsabilità della nostra vita e delle nostre scelta.

Grazie Franca per esserti fatta poetessa della testimonianza e dell’innocenza.

Un saluto

 Roberto Perrino - 19/03/2012 23:00:00 [ leggi altri commenti di Roberto Perrino » ]

non si può non sentirsi trasportati, attraverso la visione di queste schiere d’angeli, in un sogno di riscatto dalle incomprensibili tragedie che marcano la nostra esistenza. c’è il conforto di alcune di quelle piume che anche a me capita di scovare ogni tanto lungo i miei passi, e le raccolgo nel palmo e le benedico.
un testo esemplare.

 Meth Sambiase - 19/03/2012 22:36:00 [ leggi altri commenti di Meth Sambiase » ]

non capiamo il perché
perché è un atto innaturale seppellire i figli
Troppo dolore ed io vilmente scappo
resto solo per il tempo di un saluto.

 Franca Alaimo - 19/03/2012 21:57:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Camminiamo tutti sull’orlo del baratro, lo viviamo, ci siamo dentro; e tuttavia domandiamo e domandiamo, anche se è scritto che, adesso, non avremo mai una risposta. Ma domandare vuol dire vivere, essere partecipi - come scrive Lorenzo -; e, intanto possiamo trasfigurarci e trasfigurare - così scrive Loredana - grazie alla poesia, accumulando ferite nel cuore che poi forse saranno sanate; l’importante è non dovere dire: "Non ho amato abbastanza", non è vero, Maria? Un grazie a tutti, miei cari amici de La recherche.
Oggi sono morti altri tre bambini, solo perché avevano la "colpa" di essere ebrei. Mi inchino, turbata, anche di fronte a questi nuovi angeli, e non capisco...

 Loredana Savelli - 19/03/2012 21:22:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

E’ una poesia bellissima, non riesco a dire altro, se non che mette i brividi addosso ma in un certo senso quasi rassicura perché... niente si distrugge, tutto si trasforma (meglio, si trasfigura).
Un abbraccio
Loredana

 Luciana Riommi Baldaccini - 19/03/2012 20:57:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]

L’apparente cinismo di quella "materia prima" necessaria alla fabbrica degli angeli rende ancora più drammatica e angosciosa l’immagine, purtroppo così reale nel nostro mondo, della morte di bambini: che turba l’ordine "naturale" delle cose, secondo cui vorremmo associata alla morte solo la vecchiaia nel suo progressivo decadimento. E allora forse parlare di angeli ci illude di poter sopportare meglio l’assurdo, aggiungendo tuttavia assurdità alla perversa "perfezione" di una tragedia senza nome.
Questo mi ha suscitato la tua bellissima e accorata poesia.

 Lorenzo Mullon - 19/03/2012 20:52:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Mi perdoni, Franca, se approfitto ancora?
Mi hanno scritto in privato, ma io sono sincero e non posso tacere:
"La sensazione di fluttuare sul baratro, sensazione silenziosa che non pone domande"...
mi mette in uno stato inquieto l’idea di fluttare sul baratro... e se si precipita giù?"
Ho risposto:
"Meno male che ti mette in uno stato inquieto, sei viva, non puoi rifiutarlo. E nessuno te lo può togliere, quel benedetto stato inquieto, meno i ragionamenti, qualsiasi ragionamento, anche i più saggi, quelli sì te lo distruggono. Per questo odio sempre di più i filosofi, nonostante tutte le balle che mi stanno dicendo sul sito."
Chiedo scusa per l’espressione colorita, nessuno si senta offeso, niente di personale, solo uno sfogo dell’anima.
Un abbraccio a tutti, e buona serata!

 Lorenzo Mullon - 19/03/2012 20:28:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Aggiungo che il pericolo vero è quello di indagare sul vuoto, invece di viverlo.

 Lorenzo Mullon - 19/03/2012 20:01:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Solo qualche giorno fa avrei risposto che il mistero è nella perfezione di un padre assente. Non ho più voglia di risposte, non c’è saggezza che tenga in questo scivolamento lungo uno specchio inclinato, mi manderebbe solo in confusione.
Apprezzo invece la sensazione di fluttuare sul baratro, una sensazione silenziosa che non pone domande, e pare infinita

 Maria Musik - 19/03/2012 19:58:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Per me i bambini morti diventano angeli di pietra che madri piccole ed accartocciate vanno ad agghindare con "irriverenti" girandole e fiori, anche se hanno compiuto quarant’anni di morte. La morte dei bambini mi fa orrore, specie se procurata e, ma forse mi sbaglio, anche tu provi lo stesso orrore per questa fabbrica d’angeli che non chiude mai. E sì: che bisogno c’è di aggiungere perfezione a ciò che già era perfetto?

 Carla de Falco - 19/03/2012 19:52:00 [ leggi altri commenti di Carla de Falco » ]

già. perchè?

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