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Berlusconi, Peter Pan e l’isola che non c’

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Purtroppo, o per fortuna, non possiamo riportare indietro le lancette dell'orologio. Nessuno lo può fare, almeno che non si dichiari Onnipotente, ma poi dovrebbe renderne conto...

Ciò premesso, a questo punto della storia politica di Silvio Berlusconi, quale novità potrebbe mai introdurre nella scenario nazionale l'assoluzione in via definitiva dell'ex premier nel processo Ruby?

Dopo la prima discesa in campo, oltre venti anni fa, con la creazione di Forza Italia, dopo la rifondazione del movimento siglata dal c.d. discorso del predellino, dopo lo scioglimento del PDL e la rinascita del Movimento delle origini, che cosa mai potrebbe riservare il politico Silvio Berlusconi ai suoi elettori e all'Italia intera? Forse indicare la via per l'isola che non c'è?

Francamente non riusciamo ad immaginarlo.

Di certo abbiamo sotto gli occhi cosa è rimasto del popolo del Centro Destra dopo venti anni di discesa in campo del nostro Uomo. La novità è proprio questa: la completa dissoluzione di un elettorato, quello di Centro Destra che, affidatosi in buona fede venti anni fa all'uomo nuovo, il liberale Silvio Berlusconi, ne esce completamente diviso e distrutto quattro lustri dopo.

Che il nostro Uomo in tutto questo tempo abbia pensato prima al benessere suo personale, della sua famiglia, del suo gruppo / movimento e poi al bene dell'Italia è un'evidenza che appare agli occhi di tutti. Il vuoto di offerta politica generatosi dalla dissoluzione della Democrazia Cristiana è stato riempito da un movimento familiare, padronale, creato ad immagine e somiglianza di Berlusconi, che in tutti questi anni è rimasto legato a doppio filo agli alti e bassi delle sue vicende personali.

Ora, giunta al termine la parabola politica, il movimento creatosi attorno al leader maximo non ha saputo trovare al proprio interno un degno successore, ma anzi ha iniziato a sgretolarsi in diverse correnti e gruppi di potere che pretendono di rispondere a particolari interessi dell’elettorato di Centro Destra, ma che in realtà hanno come unico effetto quello di creare confusione negli elettori e di diminuire il peso politico complessivo di chi si riconosceva una volta negli ideali democristiani e popolari.

Abbiamo assistito in questi ultimi mesi alla spaccatura interna a Forza Italia, alla nascita di diverse formazioni di Centro ed ora anche alle spaccature interne alla Lega di Salvini: tutto il fronte del Centro Destra una volta unito da Berlusconi è ora diviso ed in balia di capibastone estemporanei e inadeguati a proporsi come leader unici del fronte anti Renzi.

Se la “colpa” dello stato comatoso attuale del Centro Destra è per la maggior parte di Berlusconi, il ventennio berlusconiano è invece dipeso da responsabilità di altri. Infatti la responsabilità politica e morale del ventennio berlusconiano ricade su tutte quelle forze politiche che, avendo avuto in Parlamento i numeri per poter agire diversamente, hanno lasciato fare, per comodità, compiacenza, tornaconto.

Basta solo un esempio per capirci: il nodo mai risolto, anzi, mai affrontato veramente da nessun Governo degli ultimi venti anni, della risoluzione del conflitto d'interessi. In qualsiasi Paese civile, la normativa che disciplina il conflitto d'interesse di quelle persone che detengono un consistente potere economico e che desiderano anche impegnarsi nella vita politica candidandosi a cariche pubbliche apicali, impedisce che si possa verificare un caso Berlusconi. In Italia questo non è accaduto.

Ormai è acqua passata, il tempo è trascorso. Per fortuna le lancette degli orologi non possono tornare indietro, Peter Pan continuerà a volare da solo nell'isola che non c'è e tutti noi ci auguriamo che Silvio Berlusconi, dopo l'assoluzione tanto attesa, decida di proseguire nelle opere di carità... rassegnandosi a passare il testimone al nuovo leader moderato del partito unico della Nazione, il democraticamente eletto premier Matteo Renzi... forse l'unico degno successore dell'ex Cavaliere.

Sic transit gloria mundi.

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