Scrivi un commento
al testo proposto da Loredana Savelli
a che cosa mi sono arreso
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
mi basta scaldare l'acqua ci metto dentro il detersivo lavo i piatti, pulisco i bicchieri le forchette i coltelli, con le mani li metto al loro posto, ordinati nella calma dello scolapiatti, ad asciugare e fare questo mi sembra di mettere un po' d'ordine anche nel mondo
a che cosa mi sono addomesticato se l'unico inganno che sono stato capace di inventare è stato quando ero un bambino,
mio padre mi porta con lui a pescare ci fermiamo sulla riva sabbiosa del Vipacco dopo un po' con le sue dita stacca l'amo dalla carne della bocca alla trota pescata e la mette al sicuro nel retino metallico al suo fianco
mentre lui guarda l'acqua prendo quel pesce ancora d'argento e lo ributto nel fiume
tutta la mia forza è questo
gli dico "papà, la ripeschiamo la prossima volta sarà più grande sarà più grossa".
(tratta da "Una tregua", in Almanacco dello specchio 2010-2011, Mondadori 2011, pagg. 132-133)
|
Leonora Lusin
- 20/01/2012 21:53:00
[ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]
Chiara come lacqua del torrente in cui è gioiosamente tornata la trota...
|
Alessandra Ponticelli Conti
- 20/01/2012 16:33:00
[ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]
Da una parte il mondo innocente dei bambini, dallaltro quello costruito sullinganno degli adulti nel quale è possibile comunicare solo se ci si arrende alla menzogna. Chi, come il poeta, ha ceduto una sola volta (e solo per combattere la crudeltà dei grandi) è destinato a rimanere per sempre un eterno fanciullo al quale non resta che unillusione: rimettere in ordine il mondo, giocando. Una riflessione profonda e amara: "crescere", significa, inevitabilmente, abituarsi alla falsità.
|
Roberto Perrino
- 20/01/2012 13:35:00
[ leggi altri commenti di Roberto Perrino » ]
molto molto bella, è una narrazione dolce e piena di forza insieme, in unatmosfera di bilancio al ripensare un gesto di potere e libertà, una bella proposta
|
Alessandro Mariani
- 20/01/2012 11:01:00
[ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]
Ciao Loredana. Ho apprezzato questa poesia, lho trovata molto simile ad una narrazione in prosa. La sua semplicità, il suo stile dimesso mi è piaciuto molto. Ho notato questa passaggio dalla prima alla terza stanza, un cambio di ambientazione. E ho pensato ad unassociazione di idee che a stento, per la profondità, riesco a decifrare. Ciao
|
|
|