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al testo di Maria Grazia Ferraris
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OMAGGIO a Gianni Rodari
Ci sono tanti modi di ricordar Gianni Rodari nel trentacinquesimo anno della sua morte. E alcuni proprio originali ed inaspettati. A Samanta Cristofoletti,l’astronauta italiana che suscita tanta simpatia ed ammirazione, partita per la sua missione spaziale, è stato chiesto se avrebbe portato con sé dei libri….e quali. E lei ha risposto: < Sì,sto portando dei libri con me nello spazio. Non intendo i libri digitali– di quelli posso farmene mandare più di quanto possa leggerne in una vita intera! No,parlo proprio di libri di carta, quelli dove puoi fare l’orecchia alla pagina per tenere il segno….Ho esitato un po’, perché i libri di carta pesano e occupano volume e ho una disponibilità di peso e volume piuttosto limitata nel mio “bagaglio” personale per lo spazio. Ma alla fine, nello spazio non si va tutti i giorni. E l’esperienza di fluttuare nella Cupola e di sfogliare le pagine di un libro mentre davanti (o sotto, o sopra) scorrono maestosamente oceani e continenti val bene la rinuncia a qualche tavoletta di cioccolato extra-fondente o qualche busta di frutta liofilizzata!...> Bene, brava Samanta! E che ha scelto? Ha scelto …< Due libri parecchio sgualciti, perché li ho letti più volte: Palomar, di Italo Calvino. E Pilote de Guerre, di Antoine de Saint-Exupéry. Questi li avevo messi da parte da tempo.Poi,all’ultimo momento, ho ordinato due libricini per bambini di Gianni Rodari. Uno è “Agente X.99: storie e versi dallo spazio”. L’altro è: “I Viaggi di Giovannino Perdigiorno”…. Splendido! E qualcuno crede ancora che Rodari sia solo un autore per bambini! Lei ha intuito con gusto infallibile perfino quello che può avvicinare due autori come Calvino e Rodari: l’esattezza e la leggerezza! Facciamo un cenno esemplificativo. Giovannino Perdigiorno è un viaggiatore curioso che ha voglia di raccontare le sue avventure in paesi straordinari, è un esploratore esigente che non si accontenta delle apparenze e dopo una breve sosta fra "uomini di tabacco", "uomini di sapone" e altre specie originali riparte alla ricerca di un "paese senza errore" dove tutto sia "perfetto" e "bello". Rodari non ci insegna una geografia immaginaria, ma ci contagia con la sua fantasiosa imprevedibilità e trasferisce nei lettori, piccoli e grandi, la sua voglia di un futuro migliore. È ben intonato allo stato d’animo di un’astronauta come la Cristoforetti, serissima e spiritosa. Apprezzerà i posti incredibili nati dalla fantasia di Rodari mentre esplora l’universo e guarda la Terra lontana, o i posti di ghiaccio o di gomma o di carta o di tabacco, il pianeta di cioccolato, quello fatto di nuvole, quello malinconico e quello fanciullo, quello abitato dagli uomini "più" dove ognuno fa il record in qualche specialità, quello dove comanda il vento, quello dove nessuno va mai a dormire e quello dove tutti invece di dire sì o no, rispondono sempre "ni" e l'ultimo paese visitato è il paese senza errore, dove tutto è perfetto. Giovannino perdigiorno,/ viaggiando in supersonico capitò nella capitale/ del pianeta malinconico …viaggiando in su e in giù,/ capitò nel paese/ degli uomini più. L’agente X.99, potrà davvero divertirla. È l’esploratore spaziale, guardiano del radiofaro sull’asteroide X.99 che ci immerge in situazioni che ricordano i racconti calviniani. A cominciare dall’incipit:“ Se è vero che durante una delle mie esplorazioni spaziali, capitato su un pianeta selvaggio, mi sono fatto passare per il Dio del fuoco? No, signor giornalista, non è vero. Non mi piace ingannare la gente…Sulle mie avventure corrono molte esagerazioni. Non ho mai sposato la Donna Ragno, per la semplice ragione che non l’ho mai incontrata e credo che non esista neppure. Non sono mai stato il Re del popolo dei Canguri: tra l’altro non l’avrebbero tollerato, perché erano e sono lassù, ferventi repubblicani….” Gli alberi non sono assassini, i Ragni del cosmo, i ricordini di Osiride, ambientati nei pianeti Parco, Aberdan2, Osiride, e soprattutto Segnali nella notte, dove il nostro esploratore, sbarcato su Kama, rischia di morire nella gelida notte che dura lassù cinquanta ore delle nostre e sarà salvato dalle api che danzano intorno a lui disegnando figure geometriche, alla ricerca di un nuovo linguaggio comunicativo comune, trasformandosi poi in una freccia luminosa che lo condurrà alla porta di un bunker, il quale con ospitalità generosa, lo riscalderà e rifocillerà, mettendolo poi in comunicazione radio coi suoi soccorritori… sono davvero racconti affascinanti e solo apparentemente, nella loro serissima giocondità, scritti per bambini. Quell’avventura su Kama era stato in verità un fortunato incontro,inaspettato e imprevisto, con un’altra civiltà, quella arborea,che apre a nuove visioni,nuove prospettive, nuovi linguaggi. Non per niente il nostro Agente X.99 dovrà farsi spiegare lo strano linguaggio degli alberi parlanti dall’entusiasta linguista prof. De Mauro, che stenderà un vocabolario completo della lingua vegetale, scoprendone la disponibilità alla pace,al rispetto e all’amicizia tra gli esseri viventi. “Succede, a volte, di vivere tra meraviglie di cui nessuno si accorge”conclude Rodari. Ed è una conclusione che anche la nostra astronauta condivide con felicità. Tanto da ricordare a termine della sua intervista, alcuni versi dell’ Ulysses del poeta A. Tennyson: I am a part of all that I have met;….. Io son parte di tutto ciò ch’incontrai; Eppure ancor tutta l’esperienza è un arco attraverso cui Brilla quel mondo inesplorato i cui confini sbiadiscono Per sempre e per sempre quando mi muovo…. Com’è sciocco fermarsi, finire, Arrugginire non lucidati, non brillare nell’uso! Come se respirare fosse vivere! Vita ammucchiata su vita Sarebbero tutte troppo poco, e di una sola a me Poco rimane: ma ogni ora è salva… E questo grigio spirito bramare nel desiderio Di seguire la conoscenza come una stella cadente, Oltre il limite più estremo dell’umano pensiero. M.Grazia Ferraris |
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