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Gianmario Lucini

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L’ho conosciuto grazie a Domenico Cipriano. Gliene sarò grato in eterno. Gianmario è poi venuto a casa mia e la sua trasparente purezza ha colpito anche la mia Martine. Fu in occasione della presentazione de “La meccanica delle pietre nere” all’Università di Napoli. Era giunto da Sondrio in treno espresso: aveva viaggiato tutta la notte e la mattinata. A casa ebbe appena il tempo di pranzare con noi e riposare su di una sdraio per  un’oretta.  Rifiutò il letto perché – non si sarebbe più svegliato – mi disse.  Anche quando venne per  “L’impoetico mafioso” dovetti costringerlo all’albergo. Una bellissima persona Gianmario, davvero pulita ed esemplare.  Aveva una fede incredibile nella parola: una sorta di malta malleabile ed utile in grado di modificare strutture e convivenze, di riconvertire il mondo alla ragionevolezza dello spirito al bello, al buono ed al giusto. Più poeta di così?

Sempre in prima linea, aveva pianto come un vitello per la diciottenne iraniana impiccata da una giustizia violenta e becera.  Avevo cercato di consolarlo mostrandogli la serenità della ragazza che vinceva opponendo alla violenza ottusa in cerca di martirio, la generosità di uno spirito proteso alla vita ed alla luce grazie al dono dei suoi occhi. L’avevo chiamato per un lavoro ormai al traguardo. Gli avevo inviato le ultime correzioni alle bozze di un libro di cui eravamo entusiasti in tre: io. Gianmario e Benoît  Conort.

Si trattava della mia  traduzione di “Pour une île à venir” di Conort edito da Gallimard nel 1988 che doveva uscire a novembre con testo originale e traduzione a fronte e che doveva essere presentato in anteprima all’università orientale di Napoli.

Mi è morto poco dopo: la sua compagna mi ha parlato di un malore. È davvero difficile per un poeta come Lucini evitare la sequela di malori che un mondo siffatto offre gratis.

Io sono incazzato nero con il Padre eterno. Spero che almeno, gli abbia riservato un posto in prima fila, perché possa mirare bene lo spettacolo pietoso degli animaletti miserabili che abitano questo postmoderno mondo che giocano all’onnipotenza e si massacrano per una miserabile sete di avere: l’homo sapiens.

 

                                                                 Terzigno il 29 ottobre 2014

 

 enzo rega - 30/10/2014 12:59:00 [ leggi altri commenti di enzo rega » ]

È nell’occasione della presentazione del libro di Salvatore che ho conosciuto Gianmario. Abbiamo avuto occasione di scambiare poche parole,allora. Ma poco dopo abbiamo cominciato a scambiarci mail e sono stato onorato che abbia chiesto il mio contributo critico per alcune iniziative. Purtroppo, per i miei tempi di lavoro siamo riusciti a concretizzarne poche. Nel mio caso, ringrazio Salvatore di avermelo fatto conoscere.

 Maura Potì - 30/10/2014 12:21:00 [ leggi altri commenti di Maura Potì » ]

Grazie Salvatore, io ancora non riesco a d accettare questa perdita.
Ho avuto la fortuna di incontrarlo appena dieci giorni fa, dopo una frequentazione virtuale durata due anni. Il ricordo del suo sguardo e della sua stretta di mano mi accompagneranno per sempre. Forse il suo cuore non ha retto alla notizia delle ultime nefandezze del nostro triste mondo. La mia posta è piena di sue lettere che traboccano di umanità e nello stesso tempo di sdegno e di amarezza: ad ogni terrificante notizia di cronaca chiedeva il contributo di tutti noi, affinché la parola poetica di ciascuno diventasse un unico coro di denuncia, di indignazione e sgomento per gli accadimenti di questa disgraziata terra. Non posso accettare che non ci sia più, ha rappresentato per tutti un esempio di purezza e di onestà nel suo costante e spesso faticoso impegno civile, per il quale non si è mai risparmiato. Vorrei ricordarlo con questi versi, che più lo rappresentano: "Vorrei scrivere che ho trovato la parola/quella sola che raddrizza ogni stortura/ma sono coerente/col mio niente che domanda e tace".

 laviniafrati - 30/10/2014 08:33:00 [ leggi altri commenti di laviniafrati » ]

Speriamo che la morte abbia cancellato tutte le tristezze dalla sua mente serbando solo la visione delle cose belle.

 Maria Musik - 29/10/2014 20:40:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Grazie Salvatore per questo appassionato omaggio. Hai avuto il privilegio di conoscerlo e noi la grazia di averlo letto.
Ci restano le sue parole: una preziosa eredità.

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