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Le dsert de soirs

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Dans la chaleur compacte et blanche ainsi qu'un marbre,
Le miroir du soleil étale un bleu cerceau.
Comme un troupeau secret d'aériens chevreaux,
La rapace chaleur a dévoré les arbres,
Palerme est un désert au blanc scintillement
Sur qui le parfum met un dais pesant et calme...
Les stores des villas, comme de jaunes palmes,
Aux vérandas qui n'ont ni portes ni vitrail
Sont suspendus ainsi que de frais éventails.
La mer a laissé choir entre les roses roches
Son immense fardeau de plat et chaud métal.
Un mur qu'on démolit vibre au contact des pioches;
Une voiture flâne au pas d'un lent cheval,
Tandis que, sous l'ombrelle ouverte sur le siège,
Un cocher sarrasin mange des citrons mous.
La chaleur duveteuse est faible comme un liège;
Sa molle densité a d'argentins remous.
le suis là; je regarde et respire; que fais-je,
Puisque cet horizon que mon regard contient,
Et que je sens en moi plus aigu qu'une lame,
Mon esprit ne peut plus l'enfoncer dans le tien.

je dédaigne l'espace en dehors de ton àme...

*

Il deserto delle sere

Nel marmo bianco e compatto della calura
lo specchio del sole spande un alone azzurro.
Col suo gregge invisibile di eterei capretti,
il caldo rapace ha divorato gli alberi.
Palermo è un deserto dal bianco riverbero
sotto una lastra di profumo greve e immota...
Alle verande delle ville, senza vetri né porte,
stanno sospese come freschi ventagli
le stuoie di palme ingiallite.
Il mare abbandona sulle rocce rosate
il suo caldo immenso fardello di levigato metallo.
Un muro vibra alla rovina del piccone;
una vettura segue, oziando, il passo del cavallo,
e intanto, sul suo trono, protetto da un ombrello,
il vetturino dagli occhi saraceni succhia un tenero limone.
La lanugine del caldo è leggera come il sughero,
nella sua morbida densità dai vortici argentini...
Eccomi, guardo e respiro; che fare, dunque,
se il mio spirito non può più riversare nel tuo
questo orizzonte che il mio sguardo contiene,
e che sento in me più acuto di una lama?

Ho in odio gli spazi che la tua anima non conosce...

(Traduzione di Renata Pucci di Benisichi)

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