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Uccidere un poeta...per Zarmina

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Uccidere un poeta, perché? Forse
perché dice il mistero della notte,
il segreto taciuto della sera,
la bianca luce dell’aurora.

Per alcuni sarebbe nulla, questo,
per i soliti stolti – a voler dire
poco – l’immane bestemmia rivolta
a un idolo muto di morte.

Così passano e vanno i giorni tristi
di vite clandestine per se stesse,
mormorate negli attimi rubati
all’ingiustizia del dolore.

Zarmina, donna d’un crudele oriente,
laddove ancora s’uccide il diverso,
colei che vive per l’stante magico
dandosi al pudore del canto.

Non è più tempo di favole, ora,
ma le stelle trapuntano il tuo nome
e brillano di quell’amore a te
negato dai legami di sangue.

Io posso solo sussurrare il tuo
ricordo, sognare un mondo migliore
e beatamente illudermi che l’uomo
possa esser meno animale.

 Leonora Lusin - 16/05/2012 20:05:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Una poesia coltello, di grande durezza se non fosse per Zarmina e per il suo nome trapuntato di stelle.

 Alessandro Mariani - 12/05/2012 18:58:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]

Ho trovato sensazionale questo verso:

"ma le stelle trapuntano il tuo nome"

Ti auguro buona serata

 cristina - 12/05/2012 14:47:00 [ leggi altri commenti di cristina » ]

Una poesia che è indignazione, storia triste dell’attimo che viviamo. E rimane tuttavia poesia per il linguaggio con cui parla, per l’illusine di speranza che continua a cantare.

 Loredana Savelli - 12/05/2012 08:07:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Grande e bella testimonianza in poesia. Uccidere un poeta? In Afghanitan succede, purtroppo. E nel nostro tollerante Occidente siamo così sicuri di non uccidere con l’indifferenza le vite "clandestine a se stesse"?
Il dicorso sarebbe lungo. La tua poesia ha il pregio della sintesi.
Ciao!

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