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al testo di Paolo Ottaviani
La fonte inconcepibile
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La fonte inconcepibile
Il tuo seno è in quell’ombra
che accompagna la veste composta nella luce recisa da tempeste mai del tutto in penombra placate: nella luce è il tuo seno stellare, dopo il cielo, oltre il mare. Quando guardo la curva celeste e l’infinita perdita della luce che lenta tra le dita e il respiro s’incurva, su quell’ombra traluce ancora in lontananza l’anima mia che danza. Chi scioglie le trecce là nella penombra? Chi con boscherecce insidie nell’ombra si nasconde? È Amore dunque l’ultima luce? La fonte inconcepibile che dal nulla conduce il sole su ogni fiore è l’ombra irraggiungibile della tua identità, della mia cecità? Io più non vedo l’ombra, né sorgente né foce ma penso solamente: la luce è quella voce persa nella penombra quieta della tua mente. E sempre e sempre vaga dal cielo alla mia piaga. Il tuo seno è luce e la luce è voce che chiama e conduce in pace alla foce.
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Leonora Lusin
- 18/05/2012 22:08:00
[ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]
Soave e musicale mi ha ricordato alcune Rime di Torquato Tasso.
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Loredana Savelli
- 18/05/2012 17:03:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Grande musicalità (e una metrica controllatissima) in questa poesia "luminosa", nonostante siano spesso nominate lombra e la penombra. Esse nascondono e coincidono con lidentità profonda della persona amata e con la cecità dellamante, così come la luce è, in modo eclatante, la "voce" dellAmore, della pace. E in questo contrasto, e addirittura in questa ambiguità tra il buio e la luce, la bellezza. Un saluto.
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