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La fonte inconcepibile

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La fonte inconcepibile



Il tuo seno è in quell’ombra

che accompagna la veste

composta nella luce

recisa da tempeste

mai del tutto in penombra

placate: nella luce

è il tuo seno stellare,

dopo il cielo, oltre il mare.

 

Quando guardo la curva

celeste e l’infinita

perdita della luce

che lenta tra le dita

e il respiro s’incurva,

su quell’ombra traluce

ancora in lontananza

l’anima mia che danza.

 

Chi scioglie le trecce

là nella penombra?

Chi con boscherecce

insidie nell’ombra

 

 

si nasconde? È Amore

dunque l’ultima luce?

La fonte inconcepibile

che dal nulla conduce

il sole su ogni fiore

è l’ombra irraggiungibile

della tua identità,

della mia cecità?

 

Io più non vedo l’ombra,

né sorgente né foce

ma penso solamente:

la luce è quella voce

persa nella penombra

quieta della tua mente.

E sempre e sempre vaga

dal cielo alla mia piaga.

 

Il tuo seno è luce

e la luce è voce

che chiama e conduce

in pace alla foce.


.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 Leonora Lusin - 18/05/2012 22:08:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Soave e musicale mi ha ricordato alcune Rime di Torquato Tasso.

 Loredana Savelli - 18/05/2012 17:03:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Grande musicalità (e una metrica controllatissima) in questa poesia "luminosa", nonostante siano spesso nominate l’ombra e la penombra. Esse nascondono e coincidono con l’identità profonda della persona amata e con la cecità dell’amante, così come la luce è, in modo eclatante, la "voce" dell’Amore, della pace. E’ in questo contrasto, e addirittura in questa ambiguità tra il buio e la luce, la bellezza.
Un saluto.

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