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al testo di Chanteloup
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ho paura dei sensi del buio del disperdersi di gocce nell'eco delle crepe nei muri
perdersi distratti per strade bucce di occhi consumati in sguardi spenti
dei ciechi e muti alle finestre di oggi
veli di tende al vento immobile di ieri
persi distratti tra le coperte ruvide di carta sbiadita
parole perse sotto il letto tra le dita delle mani immobili
chiudo gli occhi e scorre la sabbia il sangue lento
sotto le onde oltre il mare invisibile delle inquietudini
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Luciana Caiffa
- 09/10/2012 00:37:00
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il mare dentro, che rumore..da desiderare solo una riva Ciao..e notte
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Gian Maria Turi
- 12/06/2012 23:44:00
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Piccole situazioni, a volte minuti, capaci di aprire però dei baratri di senso. Molto bella!
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Narda Fattori
- 02/06/2012 14:36:00
[ leggi altri commenti di Narda Fattori » ]
Noi apparteniamo alla stessa specie degli inquieti, vediamo il bello ma non ci lusinga, sentiamo lo sfaldarsi delle energie. E bella e amara questa poesia di Chanteloup, coglie in visioni riflessioni , ne fa certezze immaginifiche e non distruttibili.
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Narda Fattori
- 02/06/2012 14:36:00
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Noi apparteniamo alla stessa specie degli inquieti, vediamo il bello ma non ci lusinga, sentiamo lo sfaldarsi delle energie. E bella e amara questa poesia di Chanteloup, coglie in visioni riflessioni , ne fa certezze immaginifiche e non distruttibili.
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Domenico Morana
- 02/06/2012 08:29:00
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Livorno, Siracusa e ora, la presenza: giugno 2011 - giugno 2012. Speriamo di non dover attendere un altro anno per leggere unaltra delle tue belle poesie. :)
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cristina
- 02/06/2012 00:09:00
[ leggi altri commenti di cristina » ]
Mi piace molto questo senso di perdersi, disfarsi nel silenzio di una presenza che sembra svanire anchessa insieme alle tue senzsazioni che scorrono via. Ma i primi tre versi ci dicono che il buio ha dei sensi che ti fanno paura. Allora tu fuggi da questa oscurità perdendoti, cioè dimenticando te stesso/a e finalmente, solo chiudendo gli occhi, riesci a oltrepassare le tue inquietudini. Bella, ricca di sensitività e malinconia.
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