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Riflessi nel respiro fondo

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D’acqua lustrale nel respiro fondo,
risalgono fiammelle vacillanti,
fantasmi, bagliori trasparenti.

Sereno dalla terra sale un canto

Ti sembra di sfiorare i bianchi volti
che guardano stupiti il mare aperto -
fin dove l’orizzonte li confonde.

Solenne sulla terra indugia un canto

Tendi la mano come per sfiorarli.
Lieve, la seta lucida del pianto
dal palmo aperto scivola nel sogno.

Sommesso nella terra giace un canto





 cristina - 14/06/2012 08:23:00 [ leggi altri commenti di cristina » ]

Loredana, mi sto dicendo che scrivere è anche consolazione, catarsi. E spero presuntuosamenete(!) di riuscire qualche volta ad essere poetica, ma del resto il fatto di essere qui è di per se una tensione alla poesia, e questo davvero ci unisce. Tutti. Perciò il tuo compito è ormai per me quello di una vedetta che stando su una torre guarda, osserva, controlla, scorge, interviene ... una Vedeta Poetante. Non so se per un periodo della sua vita questa vedetta svolgerà il suo compito, o "per sempre". Io credo "per sempre". E’ un farsi, questo sito, un farsi attraverso l’uso perfettibile del linguaggio, l’aspetto più caratterizzante dell’essere umano.
Leonora: sei profonda, intuitiva. Magica! Certo, il Pascoli di poesie come in: "la nube del giorno più nera/ fu quella che vidi più rosa/ nell’umida( - ultima) sera" con le sue varianti, appunto, ma non ricordo esattamente le parole. Credo che in questo silenzio e in questa contemplazione ci sia la parte più vera di me (di noi?). Però devo aggiungere che io spesso in questo modo mi perdo parte della realtà, e scivolo nell’"imbranatezza", nella vaghezza!!! Infatti sono giustamente considerata una che cade dalle nuvole. (pur svolgendo doverosamente il mio lavoro, ci tengo a dirlo...) :-)

 Leonora Lusin - 14/06/2012 00:39:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Mi è piaciuta la bella musica che ammicca alla tradizione e l’atmosfera che echeggia Pascoli, tra fiammelle e volti bianchi, nonostante sia lontanissima nel senso. Una poesia-lenimento.

 Loredana Savelli - 11/06/2012 22:26:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Molto bella. Cosa aggiungere al commento di Luciana?

Ciao!

 cristina - 11/06/2012 21:17:00 [ leggi altri commenti di cristina » ]

Felice che ti sia piaciuta Carla!!!

 Carla de Falco - 11/06/2012 20:24:00 [ leggi altri commenti di Carla de Falco » ]

Non so niente di psicanalisi, ma la poesia l’ho trovata bellissima lo stesso.

 cristina bizzarri - 11/06/2012 17:28:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Ecco sì. Una volta a una conferenza ho chiesto a una psicanalista junghiana di cui non ricordo il nome se il disturbo narcisistico - ma sono solo nomi - comporta una specie di amputazione nel vissuto di una persona. Lei mi ha detto che anche dalle radici marce l’albero rinasce ... ecco perché mi piace Jung, per la sua interpretazione non dogmatica, chiusa, solo sessuale e biologica della vita. Ma aperta, simbolica e spirituale.(passami le semplificazioni) Ascolterò il brano che mi hai citato!

 Luciana Riommi Baldaccini - 11/06/2012 17:23:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]

L’autobiografia raccolta dalla Jaffé è "Ricordi, sogni, riflessioni di C. G. Jung", un bellissimo libro, che è stato molto importante anche per me...

 cristina bizzarri - 11/06/2012 17:20:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Mi tocca e mi commuove profondamente il tuo commento Luciana. Credo si chiami fare anima. Di Jung ho letto quella sorta di autobiografia dal bel titolo raccolta mi pare da Aniela Jaffé (giusto?), "Religione e mito", "Il fiore d’oro", vado a braccio, e un bellissimo testo che riassume i suoi principali "contenuti mitologico-simbolici". Mi ha affascinata e tanto aiutata. Tu qui rendi più chiaro il mio testo. Che bello.

 Luciana Riommi Baldaccini - 11/06/2012 16:31:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]

Nel respiro profondo, nell’acqua purificatrice, nasce sereno un canto: dalla terra (conosci “Das Lied von der erde” di Gustav Mahler?), la natura; poi appaiono i volti bianchi di spiriti, stupiti alla vista del mare aperto, ma confusi dall’orizzonte: il limite li frastorna? Appartengono a un’altra dimensione: il canto si fa solenne sulla terra, l’incontro è numinoso, c’è una sacralità archetipica, anche nel gesto intimidito della mano che vorrebbe sfiorarli e che invece riversa nella dimensione onirica a cui tutto ciò appartiene “la seta lucida del pianto”. Ora il canto, sommesso, tace nella terra : una sorta di coniunctio. La natura è fecondata dallo spirito.
Chissà, Cristina, quanto ci ho messo di mio e del mio essere “cresciuta” a suon di Jung!!

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