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al testo proposto da Valentina Rosafio
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L'amico apparsomi un giorno
come se per un'ora, credendosi invisibile, fosse tornato clandestinamente, lui che era vivo, dal niente, a sedersi al suo posto di lavoro senza badare a me che lo guardavo è morto di lì a poco, e da quel giorno non l'ho più visto. E a quel fantasma, forse, non avrei più pensato se anche a me, poi, non fosse capitato d'essere guardato così, come si guarda uno che dovrebbe non esserci, che viene da chissà dove e sta lì di straforo, un abusivo... *** Ogni giorno in una casa succede qualcosa d'inspiegabile:i coltelli col manico d'osso che erano quattro e adesso sono tre, le chiavi che di colpo si rifiutano di entrare nelle loro toppe, il libro sparito che ricompare dove nessuno,neanche i filippini, può averlo messo...Ma no,quali spiriti, a spostare o corrompere le cose non sono gli spiriti ma gli spifferi dei giorni che cadono a pezzi, delle settimane uscite dai cardini, dei mesi, degli anni che tremano alle spallate d'un vento invisibile. Giovanni Raboni, "Barlumi di storia", Mondadori |
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