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Elegia Pasquale

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Elegia Pasquale 

Pasqua ventosa che sali ai crocifissi 
con tutto il tuo pallore disperato, 
dov'è il crudo preludio del sole? 
e la rosa la vaga profezia? 
Dagli orti di marmo 
ecco l'agnello flagellato 
a brucare scarsa primavera 
e illumina i mali dei morti 
pasqua ventosa che i mali fa più acuti 

E se è vero che oppresso mi composero 
a questo tempo vuoto 
per l'esaltazione del domani, 
ho tanto desiderato 
questa ghirlanda di vento e di sale 
queste pendici che lenirono 
il mio corpo ferita di cristallo; 
ho consumato purissimo pane 

Discrete febbri screpolano la luce 
di tutte le pendici della pasqua, 
svenano il vino gelido dell'odio; 
è mia questa inquieta 
Gerusalemme di residue nevi, 
il belletto s'accumula nelle 
stanze nelle gabbie spalancate 
dove grandi uccelli covarono 
colori d'uova e di rosei regali, 
e il cielo e il mondo è l'indegno sacrario 
dei propri lievi silenzi. 

Crocifissa ai raggi ultimi è l'ombra 
le bocche non sono che sangue 
i cuori non sono che neve 
le mani sono immagini 
inferme della sera 
che miti vittime cela nel seno.



 pietromenditto - 08/04/2012 09:23:00 [ leggi altri commenti di pietromenditto » ]

Graditissimo dono pasquale questo testo del grande Zanzotto.

 Valentina Rosafio - 07/04/2012 11:51:00 [ leggi altri commenti di Valentina Rosafio » ]

Tantissimi auguri di Buona Pasqua a tutti gli "abitanti" de LaRecherche!

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