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Mare di sale - trittico

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Mare di sale (trittico)

‘nuvole’

vanno
oscurano a tratti il cielo
laggiù un lampo
un’improvvisa luce

presto sarà la tempesta

il mare è lì
ondoso e immenso
rigurgitante di flutti di spuma
eppure non s’ode il fragore dell’onda

che s’infrange sulla riva

un gabbiano vola verso l’orizzonte
s’inabissa
eppure non s’ode il battito sconnesso
delle sue ali

né il pigolio soffocato della sua voce

dimentichi di ciò che siamo
siamo il navigante e il pescatore
ora il mare
ora il gabbiano

noi, perduti nella tempesta


‘evasione momentanea’

dei giorni il rumore
l’isola antica nell’antica stanza
la noia nel libro di Chiara

la porta socchiusa
bloccato dietro la cornice della finestra
cerco un vento per la mia vela

una semplice via d’uscita
per un’evasione momentanea
nell’ora del meriggio abbandonata

cerco la sponda amica
appeso alla parete
pende un mare di traverso

la bocca s’apre
in un desiderio di sale


‘destreggiato’

pescatore solitario
spinge la vela al vento
sulla scogliera mani di donna
s’agitano
ali di gabbiani

onde del furioso mare
barca vaga tra i flutti
beffarda chimera
destreggiata di vento
schernisce deride

urla straziate si levano
dentro la bufera
la vela strappata scompare
all’orizzonte distante
lontano la barca affonda

il cuore sussulta
in solitario pianto effonde
l’anima persa
le mani ali di gabbiani
contro la scogliera







 Domenico Morana - 05/08/2012 21:40:00 [ leggi altri commenti di Domenico Morana » ]

Mare di fresca (hai sempre un cuore adolescente) ma saggia e onesta poesia. Bellissimo trittico marino.
Ciao Giorgio.

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