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al testo proposto da Loredana Savelli
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I poeti sono una banda
supponenti vagabondi, interpreti infidi del quotidiano e dell’eterno vani ricercatori, amanti smodati, cacciatori di parole perdute segugi di strade e mari. I poeti sono giardinieri superbi di intricati giardini regali, precursori di slittamenti stellari, messaggeri di navi affondate, violatori di sentieri segreti, magistrali riparatori di Carri Grandi e Piccoli, raccoglitori della polvere astrale. I poeti sono ladri di illusioni, scopritori di scartate utopie, imbonitori di ogni specie, degustatori di cibi avvelenati, figli degeneri e seduttori di professione, cavalieri che volontariamente espongono la loro testa alla ghigliottina di cui sono anche gli esecutori. I poeti sono custodi incoronati dell’essenza della lingua, amanti di misteri insolubili ammaliatori e provocatori, sono i beniamini degli Dei, assaggiatori di bevande miracolose e vani dilapidatori delle proprie vite. I poeti sono gli ultimi germogli della specie più sottile degli esseri cosmici, coltivatori dei fiori bianchi dell’anima creatori infidi di mondi insostenibili. I poeti sono interpreti dei segni perduti, portatori di messaggi importanti monito che la vita è infinita, e l’universo un progetto incompleto. I poeti sono lucciole sull’aia del cosmo, conquistatori della grande fascia dei colori dell’arcobaleno, esecutori della musica sacra della nascita dell’universo. I poeti sono gli interlocutori invisibili nel silenzio sul senso e sul non senso di tutto quanto è visibile e invisibile. I poeti sono i miei veri fratelli. (traduzione di Isabella Meloncelli) (vedi sito http://www.retididedalus.it/Archivi/2010/maggio/Checkpoint_poetry/1_duska.htm) |
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