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al testo di Fiammetta Lucattini
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Le benefiche linee telefoniche
a te mi legano, cara Lina, in una Roma svogliatamente svuotata dall'alba che preannuncia più crudeli vampe fino ad un tramonto ogni giorno invocato, venerato come un idolo alla moda. Non risparmiandomi il tuo affetto, ti racconto di Egle, ridestata nel cielo a venti mesi, da voci sorridenti e di Mattia ed Elisa, piccoli crocifissi che ancora pendono sulla terra, inatta ormai a contenere dolori e dolore. Poiché sovrabbondi di prove non pesa sulle tue magre spalle una pietà sincera fuori copione. |
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