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Il treno per Montrigiasco

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L'eco delle mitragliatrici
i ragazzi stipati nel vagone
immersi  in nuove avventure
i due adulti vigili
scrutavano insidie dal finestrino
lungo i binari
file di fuggitivi.

E Arturo non sentiva
ma leggeva negli occhi e nelle labbra
parlava con la sua matita
forse fu su una vista di campi che la colse
nel silenzio della guerra
in un ritratto
giovane per sempre.

 Luigi Maffezzoli - 04/09/2012 20:43:00 [ leggi altri commenti di Luigi Maffezzoli » ]

Ciao Loredana, devo confessare che l’ispirazione per questa poesia mi è venuta mentre leggevo i tuoi "Ritratti".
La prima parte è ispirata ad una storia che mia madre mi ha raccontato più volte, quando Milano era bombardata e mitragliata e chi poteva fuggiva, "sfollato" intorno al Lago Maggiore o in altri posti meno pericolosi della città. La seconda parte è un omaggio ad una persona che ho amato molto nella mia infanzia, uno zio putativo che da giovane era stato molto vicino a mia mamma, sordo e bravissimo pittore. Tratteggiò con la matita un bellissimo ritratto di mia madre ed ho immaginato -anche se non credo sia andata così- che lo fece proprio durante quella fuga, sul treno per Arona (da Arona a Montrigiasco si andava a piedi).
Grazie per i commenti.

 Loredana Savelli - 04/09/2012 06:09:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Foto d’epoca di grande suggestione. Sarebbe bello conoscere... il seguito.
Un saluto

 Domenico Morana - 04/09/2012 00:17:00 [ leggi altri commenti di Domenico Morana » ]

Porca miseria, ch’è bella! La matita era di quella copiativa, non c’è gomma che la cancelli. Scusa per l’imprecazione, ma è di piacere: è bella assai questa poesia.
Ciao

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