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Viali quotidiani

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Immersi nella nebbia del mattino
i passi nel fogliame incartocciati
intorpiditi vanno
verso le usate mete
 
Scorre crocchiante il tempo
sui duri viali crudi
breve è lo stacco, più amaro il caffè
 
C’è chi lascia una traccia di rossetto
chi ruba la bustina dello zucchero
mai compresa nel prezzo è la dolcezza
 
Così più cupi a sera
s’allungano i viali:
tra i rami intirizziti
ogni rientro è stanco di tornare



NOTA: Revisione metrica del mio testo dal titolo omonimo http://www.larecherche.it/testo.asp?Id=2241&Tabella=Poesia

 Cristiana Fischer - 06/10/2012 08:57:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

è la funzione poetica del linguaggio!

 Lorena Turri - 06/10/2012 08:37:00 [ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]

Grazie a tutte!

@Cristiana...incredibile! Ho scritto tutto quanto dici senza accorgermene...

 Leonora Lusin - 04/10/2012 21:05:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Mi ha conquistato questa ode alla malinconia e al suo suono.

 Valentina Rosafio - 04/10/2012 20:36:00 [ leggi altri commenti di Valentina Rosafio » ]

è davvero bella!

 Cristiana Fischer - 04/10/2012 16:58:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]


Le parole piane della prima strofa per ricominciare, tutti i suoni crocchianti per verificare che è duro e amaro, tutte le doppie della terza per ripiegare su di sè, le U le I e le A, per il ritorno e la resa.

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