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Ti ho portato dei fiori -sulla tomba di mio padre-

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Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?

[...] Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me

Giovanni, XIV, 10-11

 

   Ti ho portato dei fiori e chi li ha scelti

   - non io che non tollero i mucchi -

   mi ha garantito che sono i più giusti.

 

   Uno dei miei miserabili trucchi,

   un colpo segreto, mentre senza il coraggio

   di un Pater mi accingo a passare

   una minuzia di tempo dove la stagione cerne,

   declinando, le tue, le sue ceneri, trasmuta il sorriso

   del teschio dietro un marmo di cui posso

                                                              [contare i pori.

 

   E’quest’ ultima luce, il suo immoto ansimo

                                                                    [polveroso.

 

   La luce ha ancora qualcosa da dire a quest’ora,

   il meglio della sua sapienza quando muore

   e va a posarsi su quello che resta di una cosa.

 

   La vita che dividemmo, come è giusto, ci divise,

   e questo non è poi diverso da uno di quei silenzi.

 

   Che io avessi terrore di te era normale

   ma che tu ne avessi di me era il mistero,

   la quadratura del nostro male.

 

   Cos’è che adesso mi fa sentire la tua mano

   sulla mia testa, confusa più d’allora?

   A che serve questa pietà sterile di pianto?

   Per una vita cercai un canto

   che frantumasse il ghiaccio e nient’altro

   adunai che gli scomposti gesti di un muto,

   i resti di un desolato, insipiente amore.

 

   Trovai un muro e lo chiamai:

                                                     [il mio assoluto.

 

   Come un bambino povero monta su un copertone

   e con la bocca pietoso imita il rombo di un motore.

 

                                                                     (riproposta)

 Pietro Menditto - 30/10/2012 07:55:00 [ leggi altri commenti di Pietro Menditto » ]

Carissimi amici,
desidero ringraziarvi e abbracciarvi tutti. Sono commosso.

 Ferdinando Battaglia - 30/10/2012 00:07:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Certo, Pietro, si rimane in ammirazione di fronte ai tuoi versi; un’esegesi critica dispiegherebbe tutta la sua grandiosità di scrittura, rivelandocene la trama d’intrecci dei diversi piani di lettura. Mi preme anche a me sottolineare i versi già segnalati da Luciana:
"La luce ha ancora qualcosa da dire a quest’ora,
il meglio della sua sapienza quando muore
e va a posarsi su quello che resta di una cosa".

Ciao Pietro

 Fiammetta Lucattini - 29/10/2012 09:31:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

Amarissima, straordinaria!

 Luciana Riommi Baldaccini - 28/10/2012 15:40:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]

"La luce ha ancora qualcosa da dire a quest’ora, / il meglio della sua sapienza quando muore / e va a posarsi su quello che resta di una cosa.": e questo è assolutamente vero, anche per quanto riguarda il mistero di una relazione affettiva.
Molto bella! :-)

 Lorenzo Vazzana - 28/10/2012 10:59:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Vazzana » ]

La poesia è superamento della cenere, la poesia cerca di rompere il ghiaccio cosmico che gela un rapporto tra un padre e un figlio, tra l’uomo e la materia infinita, vasta, e gelida come il nulla; l’uomo si deve accontentare di quello che ha, il bambino povero che non può permettersi neanche la macchina per giocare, deve farsi bastare il copertone lurido e malato, il poeta che ambisce all’assoluto, invece deve farsi bastare il suo corpo, un misero ammasso di atomi di cenere.

 Alessandra Ponticelli Conti - 28/10/2012 09:49:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Molto bella!

 Roberto Perrino - 28/10/2012 09:43:00 [ leggi altri commenti di Roberto Perrino » ]

si entra in una dimensione di dolore profondo ma stemperato dal tempo e dai ricordi, caro Pietro, e carico delle contrapposizioni di un rapporto con il padre che, osservate dallo specialissimo punto di vista di una visita sepolcrale, si mitigano e si possono guardare ora con tenerezza. mi ha molto coinvolto, e la tua scrittura qui mi appare particolarmente elevata. un caro saluto.

 Cristina Bizzarri - 28/10/2012 09:34:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Affonda nei visceri, fa male e si arriva in fondo con la voglia di abbracciare quel bambino e dirgli che va bene cosí, va bene anche così quando altro non si puó fare. Parole vive in una poesia universale.

 Loredana Savelli - 28/10/2012 09:23:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Bellezza assoluta, nella tragicità di un legame più forte della morte.
Ciao Pietro, grandissima.

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