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Di tutte le difese

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di tutte le difese non so il bene.

quando osservo l'autunno senza lodi

 avvizzisce ogni rimorso.

tutto al tutto e niente al niente

 

arrivai alla resa dei vinti, e ciò che appresi

fu l'inutilità del sole.

le ragioni dei martiri codardi

condannati dal giudizio mi divennero torpore

 

di giorno in giorno la resa offende, il nome, la voce, l'attesa,

quando il viaggio non ha strade da voltare

assidua offende, scarnendo anche il gesto più caro

per delegarlo degno dietro l'eco d'altri corpi

 

chiara è l'essenza fra le miserie

chiara e frantumata come il grano tramortito dal mulino

pronto a sfarsi in disunione

spogliandosi di sé come di Dio

 

un'allucinazione vana, sepolta,

la ragione quasi danno.

fra le ultime ubbidienze è questa terra

con i giorni da servire in lamentela

quasi fossero macerie da ammucchiare

o profeti della sorte

 

per la gloria dei vinti, sconto le opinioni e canto all'ombra

il rigetto del pensiero è la forca della lotta

e ora a tratti graffia il senno

blaterando la giustizia della colpa

 

non guarite le paure, non le unghie, né le tarme dell'orgoglio

siamo foglie da sterminio oscillando la pazienza,

siamo volti disattenti per stazioni

e miracoli mancati.

non salvate il passo per la sera

non smentite la lingua nel silenzio

e sudatevi il respiro fino a odiarlo

 

 Carla de Falco - 05/11/2012 19:38:00 [ leggi altri commenti di Carla de Falco » ]

Mi è piaciuta, benvenuta.

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