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Arma virumque cano

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Ti attendo.
Buio, di fuori,
finestre chiuse occhi ciechi
nell'intrico di celle
che chiudono l’intimo
della dimora.

Il pio Enea, chissà perché?
Il mare urlante di legni
squassati, l’oscuro metallo.
Meglio le api, per il Poeta,
e a noi cosa rimane,
se non tempo sospeso?

Ricado sul libro
percosso dal ritmo
l’esametro suona
cavalli al galoppo.
Lavinia dai boschi atri,
tu finalmente esci!

 Silvia De Angelis - 25/11/2012 08:39:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Linee poetiche intense, rispecchianti note tradizionali, che ho molto apprezzato

 Loredana Savelli - 23/11/2012 18:22:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Molto bella. Soprattutto uesto passaggio:
"Meglio le api, per il Poeta,
e a noi cosa rimane,
se non tempo sospeso?"

 Cristiana Fischer - 23/11/2012 17:59:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

mi sembra scritta quasi tutta in piedi dattilici (con qualche spondeo...) un sogno sul pio Virgilio, "e a noi cosa rimane,/se non tempo sospeso?"

 Sara Cristofori - 23/11/2012 17:49:00 [ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]

un crescendo di note neoclassiche che si adagiano alla realtà del presente avvolgenti e coinvolgenti :)
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