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al testo di Nicola Romano
Patimento
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Dove cercarti ormai
se hanno tolto le sedie
più non barbàglia
la gemma dei tuoi occhi
e il turbinio dei gesti
amabili e scontrosi
con cui smuovevi l’aria
e un patimento
Dove recuperarti
perfetta ed inquieta
come la solitudine d’estate
se sbarrati i portoni
schiume di muffa addensano
bianche pareti d’anima
Non sfolgora speranze
questo vicolo buio
col redentore acceso
ed un gatto che annusa
i bordi della sera
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Davide Gariti
- 08/01/2013 03:27:00
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Questo grande crepaccio del tempo, usato e sfigurato da Nicola Romano, come paradigma al patimento, ci restituisce la completa funzione dellesistenza. Con la pienezza dei suoi versi e nel vuoto della sua profondità egli raggela il verso cercandone la perfetta trait dunion tra la stasi e la sofferenza dellanima.
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Nicola Romano
- 04/12/2012 23:42:00
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Grazie ai cari amici che mi hanno aiutato a capire, con la loro rispettiva e fine sensibilità, ciò che "ditta" dentro e che viene espresso come possiamo.
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Cristina Bizzarri
- 04/12/2012 23:00:00
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È altrove, sempre altrove la gioia completa, che sia di un amore come qui o di altro. In fondo lo annuncia già linizio della poesia. È delle cose avere dentro di sé il seme del finire, anche nello sfavillío dello sguardo amato. E lultimo verso contiene tutto lo struggimento di questa consapevolezza, la fragile, "comica" irrisorietà dei nostri feticci, dei nostri imperfetti rimedi. Ma questa consapevolezza nulla toglie allindicibile bellezza e pena del ricordare, anzi, la sublima. E nellimmaginare ecco che la dimensione di un altrove, dove possa accadere lincontro, si fa possibile.
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Domenico Morana
- 04/12/2012 22:12:00
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Sì, patimento dell’irredimibile, eppure tutto indica l’altrove della gioia - lo sa, lo so - che può dare un’ultima smemorata carezza.
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Guglielmo Peralta
- 04/12/2012 21:34:00
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Poesia densa di nostalgia e di amarezza, che non lascia intravedere spiragli di luce, nonostante il "redentore acceso" in quel "vicolo buio", cieco, che è metafora della vita ridotta al lumicino e di cui il poeta fiuta, come un gatto, linizio del tramonto. Ormai i riflettori sono spenti e la vita ha perso la sua scena e offre di sé una rappresentazione dolorosa e stantia tra le "pareti dellanima".
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Franca Alaimo
- 04/12/2012 19:46:00
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Sempre ritorna nella poesia di Romano lo struggimento per qualcosa/qualcuno già perduti; e sembra che, più aumenti la distanza temporale, più cresca il "patimento" e perciò la capacità della memoria di vibrare emozionalmente; così che come in questo testo "la perduta", che ne è il soggetto,è tutta viva nello sfolgorio degli occhi, nella qualità dei gesti. Vicoli, gatti, quadri devozionali chiudono la poesia dandole una cornice "geografica" tipicamente mediterranea. Il ripetersi del soggetto anche in altre poesie di Nicola Romano testimonia la volontà di una lotta malinconica quanto tenace contro loblio, ma anche il disagio nei confronti dellirripetibiltà degli eventi, la loro fuga in una dimensione sempre più lontana. E ovvio che lunico rimedio è dirne poeticamente, e però, sembra dire lautore, ciò basta allarte, ma non alluomo.
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Eugenio Nastasi
- 04/12/2012 19:07:00
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Qualunque sia lassedio che il poeta "patisce", quando riesce a stanarlo con versi caldi, ancora e ancora accesi nonostante "schiume di muffa" offuscano prospettive danima, siamo di fronte a una prova poetica di sicuro riferimento. Nicola Romano come Bonnefoy, "poeta di multiple valenze, duna voce che oscilla tra memoria privata e mitiche acquisizioni". E sempre un privilegio scaldarsi a tanto ardore.
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Carmelo Pirrera
- 04/12/2012 17:40:00
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Cè un "0rmai", avverbio-macigno che si pone a far da muro tra "questo vicolo buio" e un tempo irredimibile di perfette inquietudini: paradiso vero in quanto perduto. Sedie, Cristi accesi e gatti assegnano al "patire" del poeta una patria nel vissuto quotidiano.
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anna maria bonfiglio
- 04/12/2012 15:27:00
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Forse è difficile cercare qualcuno là dove il tempo ha seminato altre storie ed altri volti,ma noi sappiamo che dentro di noi troveremo sempre chi abbiamo amato. Nic,sono certa che la tua bella poesia sarà uno spunto che aiuterà anche i tuoi lettori a cercare dentro di sé. Ciao
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