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Coro
La paura ci rende più forti? Siamo mortali, mortalmente spaventati
tremiamo come volpi e cani
diventando la muta di noi stessi.
Basta un sogno sbagliato
e la luce rode dove non c’è riparo.
Sbandiamo tra gli oggetti sperando siano veri.
Stringiamo gli occhi provando a dormire in pieno giorno
dicendo: qui e pensando là
offrendo sacrifici mentre spostiamo i mobili
e tronchiamo con le forbici i gerani.
La sera allunghiamo i tavoli per gli ospiti
e dal legno cominciamo ad appassire.
Posiamo con cura i tovaglioli
e dal lino si sollevano demòni.
Voltando la testa qui, pensiamo: là
come succede davvero a ogni inseguito.
Spalanchiamo finestre con la scusa del fumo.
Il vento sa d’immondizia, ma è una tregua.
Lo stesso vento nella bellezza è una rovina.
La saggezza ci confonde come cera.
Stentiamo a respirare.
Restiamo immobili.
Il sangue scatta tra la nuca e la schiena
torniamo serpi
ci puliamo intrecciandoci.

 Carlo Anaclerio - 01/09/2012 19:36:00 [ leggi altri commenti di Carlo Anaclerio » ]

...sì, infatti..mi sembra di capire che la poetica di Antonella Anedda navighi spesso in quelle acque...un abbraccio...

 Loredana Savelli - 01/09/2012 19:07:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

E’ bellisima, potente, e rende l’idea, che so, di un ritorno ai nostri "cari" mostri interiori?
Un saluto con abbraccio

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