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Passa dal corpo il cielo

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Armenistis

 

Avevo quindici anni,

il corpo asciutto,

un vento incessante

sfiorava la pelle.

Bastava un tuffo

per cogliere il frutto del mare.

Mi parve che tutto

fosse per me: la terra il mare le stelle.

 

L'inganno cede nel tempo.

Sento a volte nell'aria una festa,

i profumi del mare,

inspiro e sono in Grecia, nei luoghi

che questa ha donato

perfetti ad un uomo imperfetto.

 

 

 

Non chiamarla debolezza

 

Come puoi chiamare debolezza

questo istinto a proteggere le cose,

questa voglia insensata di dolcezza?

 

Guarda la mia gioia, come canto,

come abbraccio la giovane sposa:

già s'è mutato in riso il pianto.

Non mi punge più la spina della rosa,

l'età non è rimpianto.

Tu non chiamarla debolezza.

 

 

 

Ciò che contando non trovo

 

Milioni di piedi, miliardi i passi,

troppo l'asfalto, miriadi di sassi.

Questo il mondo dove viviamo,

contare tutto non lo possiamo.

 

Così non contando vedo di nuovo

quello che contando non trovo:

gemme segrete in un mare di sguardi,

strade trovate tra milioni di passi.

 

Se siamo tanti non siamo mai troppi,

ché tutti si può vivere insieme

anche se c'è chi, non capendo, preme.

 

 

 

*

 

Stessi sempre con voi,

amici, quando Lui

ci ridarà il corpo. Perché

anche il Suo amore

passa da occhi, bocca, mani,

entra nelle orecchie, dalla pelle.

 

Con i nostri strumenti

canteremo la gioia

di non odiare né possedere,

ma scoltare per sempre,

accolti da uno sguardo

di infinito amore.

 

 

[ Poesie tratte da Passa dal corpo il cieloEdizioni Gazebo ]

 

 

 

 Muhire - 12/03/2013 00:13:00 [ leggi altri commenti di Muhire » ]

A me è piaciuta (con le altre) "non chiamarla debolezza"! Bravo Luca!

 Rosa Maria Melchionda - 09/03/2013 21:37:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Melchionda » ]

Poesie che contengono tematiche profonde, espresse con dolcezza, anche nel descrivere la malinconia o il dolore. Belle. Bellissima l’ultima che crea l’immagine di beati che cantano la gioia ed ascoltano per sempre... Molto bella davvero.

 Loredana Savelli - 09/03/2013 20:57:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Poesie pervase da una dolcezza contagiosa. Sereno è lo sguardo, la scrittura pacata. Una lettura che conforta, invitando, senza alcuna insistenza, a scendere dentro di sé, ad accoglier-si.
Davvero belle.

 Franca Alaimo - 06/03/2013 22:43:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Limpide poesie, dove si specchia un uomo sincero, capace di usare la parola in modo diretto, così da consegnare un inequivocabile messaggio di gioia e di profonda spiritualità. La poesia si risappropria del suo ruolo di comunicare agli uomini la speranza.

 sabina pellizzoni - 06/03/2013 09:50:00 [ leggi altri commenti di sabina pellizzoni » ]

Le poesie di Luca Giordano sono potenti e profonde. Mi ricordano molto della Szymborska per la loro capacità di leggere la realtà della vita senza infingimenti, scomponendone i dettagli per capirne pienamente l’interezza.Il poeta Giordano attraversa le cronache del nostro tempo, il dolore e le gioie con un pensiero libero, schietto e aperto ad una prospettiva trascendente.
Assolutamente da consigliare

 Valeria - 06/03/2013 09:26:00 [ leggi altri commenti di Valeria » ]

profonde,autentiche parole, che restituiscono un senso alla realtà appannata dall’apparenza, e fanno bene al cuore

 Diego Romeo - 06/03/2013 09:10:00 [ leggi altri commenti di Diego Romeo » ]

Io ho letto entrambi i libri e devo dire che sono veramente belli e profondi. Grazie per le tue pubblicazioni.
Diego

 gian piero stefanoni - 04/03/2013 19:47:00 [ leggi altri commenti di gian piero stefanoni » ]

Che bello leggerti su questa barca e saperti e vederti ancora in Grecia, caro, autentico Luca. Un abbraccio forte, Gian Piero

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