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al testo di Franca Figliolini
insonnia
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Come quando di notte cala lo sguardo inquieto sulla perdita del confine tra cosa e cosa, muto sguardo di nera consistenza, che cerca luce là dove
esiste solo il nulla, così io vago, i capelli sciolti sulle spalle, neri raggi, passo dopo passo percorrendo il consueto ciclo sul marmo freddo,
cedendo sempre al pathos dell'insonnia. Vorrei una lama che colpisca, laceri infine la trama d'ombra, bianca lama
d'acciaio, pensiero rapido e feroce come l'amore, che di notte, talvolta, sorge improvviso, paradosso lucente.
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Franca Figliolini
- 05/01/2013 09:31:00
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cristina, emilio, ferdi, cristiana, sarina, loredana: grazie a voi tutti. alla prossima, spero di non deludervi.
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cristina bizzarri
- 04/01/2013 18:07:00
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In questo passaggio - introdotto da un lento, sonnambolico "come quando" - da te a te attraverso il buio "nulla", il confondersi delle cose è forse il passaggio necessario allo squarcio di luce, allattesa folgorazione. Davvero splendida la tua scrittura in questo sonetto.
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Emilio Capaccio
- 04/01/2013 11:36:00
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Intenso poetare che trasvola dalla luce alle tenebre con lucida visione poetica e partecipazione.
Ciao Franca.
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Ferdinando Giordano
- 04/01/2013 10:42:00
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ragassa lucida, scrivi come se la terra non fosse mai accaduta e tu: cristallo codato.
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Cristiana Fischer
- 04/01/2013 09:55:00
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è la figurazione di un luogo indefinito nel buio duro di marmo ma i raggi neri dei capelli lo trasferiscono allinterno: bianca lama il pensiero rapido e feroce, lucente amore che lacera lombra. Un sonetto (forma contenuta) che mostra un passaggio, uno spostamento improvviso dalla nera consistenza a uninsorgenza, timidamente paradossale. Molto bella.
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Sara C
- 04/01/2013 09:52:00
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la notte insonne che ci rende consapevoli delle nostre giustificate paure...:)
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Loredana Savelli
- 04/01/2013 08:54:00
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Perfetta nela sua costruzione, visiva ed efficace, si avverte il lavoro di lima e la mano sicura. Ciao!!
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