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Livido il ritorno

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Livido il ritorno

tra le braccia aperte del giorno

quando a provare sulle punte

scivoli -

resta sospeso il fiato

cercando sentieri

dove la preda non hai ancora ucciso.

Eppure

la radura colma d'aria

come una ciotola da offrire

si spalanca.

 Fiammetta Lucattini - 07/01/2013 18:13:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

Uno splendido dono. Ciao!

 cristina bizzarri - 06/01/2013 17:26:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Leggo in questo istante i vostri commenti, Domenico e Maria, dopo aver scritto un ringraziamento ... e mi sento davvero felice, arricchita da quanto scrivete. Li rileggerò ancora varie volte prima dello scoccare della mezzanotte; anche la vostra, o divini, è un’epifania!
Grazie.

 Maria Musik - 06/01/2013 16:43:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Bellissimo testo, denso e immaginifico ma, al contempo, così evocativo del "reale". Ed i quell’aggettivo "livido" ho visto non soltanto il colore di certe albe, dell’incarnato pallido d’insonnia o patimento ma anche il viola degli ematomi, segni della "lotta"... e malgrado tutto, si ritorna senza aver ucciso.

 Domenico Morana - 06/01/2013 16:38:00 [ leggi altri commenti di Domenico Morana » ]

Ritorno da dove e a cosa? Da una caccia selvaggia, in un corteo medievale di trionfo della morte rivisto in chiave simbolica-espressionista? Quarto sigillo in sella al più apocalittico destriero? O pesta, contusa di un sogno in cui come Artemide deponevi arco e faretra a risparmiare il dormiente Endimione? Ma torni tra le braccia aperte del giorno, e torni danzante, leggera scivolando sulle punte, annunciata dal ritmo ternario cullante dei due primi versi: senario+novenario in rima baciata. E allora, pur se è vero che, come avvertiva Orazio “de te fabula narratur” – in poesia come in commento a poesia – se qui scrivo sul sito degli adepti di Ms. Proust – tipaccio poco indulgente con l’interpretazione a scavo di storie personali d’autore e più incline agli effetti di un testo – ti dico che è gioia quel che il tuo trasmette, che s’irradia da un’opposizione bipolare: “scivoli” vs “Eppure”, come dire: « sdrucciolo … piano » … dal Paradiso Celeste. Nella cacciata i due dolenti ancora non s’additano l’un l’altro incolpandosi, ma condividono il castigo, come ben vide e ci mostrò Masaccio: un Paradiso Terrestre fatto sì di caduca fisicità, ma pur sempre paradiso d’equilibrio tra i sessi. Tu, di ritorno, nella radura porti una ciotola colma di poesia da offrire per l’agnihotra. E si respira, sì! qui si respira!
E ancora auguri, Cristina!

 Vlad - 06/01/2013 15:39:00 [ leggi altri commenti di Vlad » ]

classe. la tua è classe.
l’avrei preferita senza il verso finale, ma è un alimento per i sensi, ogni tuo testo.

 Cristiana Fischer - 06/01/2013 11:25:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

Masaccio: la cacciata dal paradiso terrestre, l’angoscia dei due "cercando sentieri/dove la preda non hai ancora ucciso".

 cristina bizzarri - 06/01/2013 11:01:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Emilio: GRAZIEEEEE !!!! Sei un vero chou chou di poeta.Se potessi ti adotterei ... :-)))
Luciana: grazie, fa piacere tornare bambini il giorno del proprio compleanno, e non solo.
Cristiana:grazie! ma non so di Masaccio ... un bacio.

 Cristiana Fischer - 06/01/2013 09:20:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

cara Cristina auguri! ma hai presente come si fugge cacciati, secondo Masaccio? "eppure/la radura colma d’aria/come una ciotola da offrire/si spalanca"

 Emilio Capaccio - 06/01/2013 00:22:00 [ leggi altri commenti di Emilio Capaccio » ]

Oddio che ho fatto???? Era un segreto? Perdonami Cristina....è che dalle mie parti i compleanni si festeggiano con grandissima gioia,
si urlano al mondo, agli amici...va
beh...comunque...niente!...scappooooo!.....SCUSAAAAA!!!

 Luciana Riommi Baldaccini - 06/01/2013 00:16:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]

Non lo volevo dire, ma ora che Emilio ha svelato il segreto... AUGURI CRISTINA!!

 Emilio Capaccio - 06/01/2013 00:10:00 [ leggi altri commenti di Emilio Capaccio » ]

...scusate se mi intrometto con bella faccia tosta: TANTI AUGURI, CRISTINA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!BACI,BACI,BACI!!!

 cristina bizzarri - 06/01/2013 00:04:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Ferdinando, Cristiana: è l’ombra della colpa, sì - di tradire continuamente me stessa e chi mi sta vicino, non riuscendo mai veramente a non "uccidere" - con le parole sbagliate,con i gesti troppo frettolosi o non davvero rivolti a, col non essere veramente "tutta presente", (anche uccidendo il tempo)... ma me l’avete proprio tirato fuori, o maieuti ... e ci sarebbe ancora molto da dire sul mancare a me stessa.
Buonanotte!

:-))

 Cristiana Fischer - 05/01/2013 22:38:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

anch’io sono inciampata e mi sono fermata "dove la preda non hai ancora ucciso". mi si è spalancata l’ombra della colpa, la fuga dal buio che alberga... ma non in te, Cristina, in me

 Ferdinando Battaglia - 05/01/2013 19:48:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

"dove la preda non hai ancora ucciso", questo è il verso su cui sono inciampato; se "preda" è metafora di quel nutrimento che sempre cerchiamo - in parole, idee, emozioni, possibilità - allora potrei interpetarla come ricerca di comunione con l’Essere, altrimenti mi ritrovo disorientato a vagare in un testo che pure apprezzo e, a tratti, avverto anche mio.

Ciao Cristina

 cristina bizzarri - 05/01/2013 19:30:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

@Luciana: sì certo, è l’aprirsi alla luce del giorno (coscienza, mente, raziocinio, esterno) che mi fa paura a volte. Perché percepisco un distacco tra il mio mondo di dentro e quello di fuori, e non sempre lo vivo armoniosamente. Tuttavia la radura (le presunte infinite possibilità, la luce e, perché no, la speranza) sono là, aperte. Nel loro mistero, nel loro non-ancora che attende.

 Luciana Riommi Baldaccini - 05/01/2013 18:51:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]

Questi versi mi hanno dato la strana sensazione di un "ritorno", ma non a casa, piuttosto là fuori, all’aria aperta. Non so perché.

 Cristina Bizzarri - 05/01/2013 18:14:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

@Loredana: sì, un po’ come un gatto, come la mia Lilli! :-)
@Emilio: che tipa sono? Mah, difficile dirlo per me. Ma non perché io voglia fare l’originale: ho sempre pensato, di me e degli altri, che siamo delle possibilità ... con tracce della nostra storia che sono il solco su cui camminiamo e altri sentieri che possiamo, o meno, prendere. In fondo sono aperta all’Essere, che anche dentro i miei polmoncini respira e si espande. Di certo sono una tipa riflessiva, più che d’azione ... ma così Si volle.
;-)

 Emilio Capaccio - 05/01/2013 14:16:00 [ leggi altri commenti di Emilio Capaccio » ]

dove eri andata, Cristina?
si...livido è il ritorno se si scivola ad ogni passo.
Tu che tipa sei? Ti lasci scoraggiare dagli scivoloni o persisti e continui ad incedere, anche goffamente non importa, davanti a quella radura che si spalanca?

Il segreto è tutto nella risposta che darai a questa domanda.

Un abbraccio, mia dolce!

 Loredana Savelli - 05/01/2013 13:36:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Un gatto-persona che torna a casa e ritrova la sua sicurezza.
Ciao Cristina, molto carina.

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