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al testo di Silvia Scorrano
Sacrificio
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Sacrificio: Nessuno conosce la natura di quello altrui e la sua portata quindi neppure gli effetti sulla persona e la sua vita. La concordanza tra uomini è finzione necessaria nonché il garante del segreto di ciascuno, d'una zona cieca di incomprensione per l'estraneo che preserva l'intima motivazione di vivere di ogni singolarità; l'attività precipua di stagliare la propria realtà per conferirle una forma riconoscibile da chiunque è solo l'apparenza. A causa dell'apparenza ci ammaliamo di giudizio e di illusione ammaliàmo il pregiudizio. Il contatto, profondo, fra due persone è raro: solo la simile densità d'insegnamenti appresi con la sofferenza/esperienza modellante, realizzati in una medesima zona della propria consapevolezza o con un medesimo sforzo riconoscibile, rende quel luogo riscontrabile a un medesimo "indirizzo" di pensiero, altrimenti l'incontro, nel peggiore dei casi è soltanto frutto dell'immaginazione, è una credenza. Altrimenti ci si può trovare sugli argini delle proprie fasi evolutive, laddove l'intuito dell'uno preceda i passi ulteriori dell'altro e viceversa in relazione a aspetti differenti della propria consapevolezza e, quest'ultimo appuntamento, per realizzarsi a pieno chiede lo sforzo di un reciproco apprendimento per via implicita di quel che, la natura divergente dell'esperienza e del temperamento, ha impedito fino ad allora. Alle persone si può mostrare come una terra di mezzo che più che essere custodita o regnata dalla razionalità o dalla sensibilità, è affidata alla "mano" dell'anima.
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