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al testo di Franca Figliolini
Rosa no, non una rosa/A Rose no, not a Rose
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allora potremmo pensare di vivere immersi in noi stessi la vita come arte o l'arte come vita tutto che combacia perfettamente si chiude in un cerchio di auto-spiegazione auto-assoluzione tutto che funziona, ecco le parole che trovano la strada semplici emergono dalla congiuntura positiva la congiunzione astrale dell'essere in un dato posto alla data ora senza scavarle fuori dalla propria fossa soffocate dal marciume dell'esistenza mangiate dai vermi si quindi potremmo forse vivere a montparnasse e essere soltanto essendo ma se una rosa è una rosa è una rosa io che pronuncio la parola rosa, cosa sono? io mille volte ribadita, nel tutto uguale cosa sono? rosa no, non una rosa il cerchio spezzato è la dimensione del presente aperto squarciato dalla reiterazione inconscia : tutto uguale, tutto irripetibile non ho niente da dire, solo pronuncio
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so we could consider living immersed in our-selves life as art or art as life everything that matches perfectly, closes in a circle of self-explanation, self-absolution everything that works, so that words find easy paths emerge from the positive conjuncture the positive star alignment of being in a given place at a given hour without excavating them out from one's own grave muffled by the rot of living eaten by worms yes therefore we could maybe live in montparnasse and be merely being but if a rose is a rose is a rose what am I? I who pronounce the word rose? I, thousands folds restated, in this 'all it's the same', what am I? a rose no, not a rose the broken circle is the actual dimension open torn apart by the unconscious reiteration : all it's the same, all it's unrepeatable I have nothing to say, merely to pronounce
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cristina bizzarri
- 25/01/2013 18:18:00
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Il doppio registro linguistico mi rende la lettura ancora più ricca e affascinante, perché la ricerca si estende ad altri suoni, altre rifrangenze di senso. Dirla nelle due lingue ad alta voce fa emergere la solennità ma anche lintimità del testo (un parlare a se stessi), il suo inserirsi in un contesto di profonda e appassionata "quest".
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cristina bizzarri
- 25/01/2013 18:17:00
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Il doppio registro linguistico mi rende la lettura ancora più ricca e affascinante, perché la ricerca si estende ad altri suoni, altre rifrangenze di senso. Dirla nelle due lingue ad alta voce fa emergere la solennità ma anche lintimità del testo (un parlare a se stessi), il suo inserirsi in un contesto di profonda e appassionata "quest".
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Loredana Savelli
- 25/01/2013 15:50:00
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Sempre ammirata! La poesia e tutto il retroscena: chi, come, perché. Con grande arguzia e ritmo. Coomplimenti
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