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Il mio amico Derek*

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Derek dice:
le cose non esplodono,

si trasformano.
Io dico:
il pane si è bruciato.
Derek dice:
dopo Beethoven,

la musica è silenzio.
Io dico:
sarà uno tsunami.


Gli chiedo:

il suono di un fiore caduto
è più forte del tuono?

Risponde:

La carne sbiadisce

lontana dal sole.



(* Derek Walcott, vedi http://www.larecherche.it/testo.asp?Id=2104&Tabella=Proposta_Poesia:)

 

 Emilio Capaccio - 29/03/2013 13:00:00 [ leggi altri commenti di Emilio Capaccio » ]

Molto bello il confronto a distanza con Walcott: un modo per far nascere poesia da altra poesia.

Buona Pasqua, Loredana!

 Carla de Falco - 28/03/2013 21:05:00 [ leggi altri commenti di Carla de Falco » ]

Bellissimo dialogo, che mi ha - tra le altre cose- consentito di conoscere un testo a me prima sconosciuto.

 Loredana Savelli - 28/03/2013 11:28:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

a Paolo
Quante cose imparo da te (da studioso quale sei).


a Ferdinando
Sei molto gentile


Un caro saluto a entrambi, buone giornate

 Paolo Melandri - 28/03/2013 11:01:00 [ leggi altri commenti di Paolo Melandri » ]

Mi piace il modo d’ecloga amebea con cui hai sapientemente scelto d’omaggiare Derek Walcott. Le rispondenze e i riecheggiamenti sono (ri-)scoperti come un modo (musicale) sempre rinnovantesi nell’inventio, cui partecipano affinità d’anima. Anche a me piace dialogare con gli autori amati, ma non lo avevo mai fatto in forma amebea. Penso che sia una via feconda di avvenire.

 Ferdinando Giordano - 28/03/2013 10:49:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

Come illumina di echi!... Tu, che sei già così radiosa. Da parola in parola.

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