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al testo di Amina Narimi
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Vado dagli alberi come fossero persone C'è al boscovecchio un cipresso chiuso in se come un bimbo nell' armadio pieno d'anima luminoso come un iceberg nero Lo chiamo rainer.
-a non essere toccata la corteccia- fin dov’è sereno. Voleva essere una rosa intangibile
Dal respiro ogni giorno più profondo mi avvicino fino a scomparire con le mani nella cavità del suo pulsare. metto un seme nel tempio la mia carne per i suoi mille occhi poi mi offro con le braccia a fare i rami. A toccarci non si torna senz'amore
E Tu eri gonfio d'acqua - Rainer - quando lacrimavo. c'era nascita, uno nell'altro, con la vibrazione inclinato nel piacere ti ho sentito. Uscire Respirare. Aperta rosa l'll resto di ogni ora
Di grandezze molto piccole sono i tuoi abbracci illimitati Di quale amore la durata !
(Rainer è un bambinissimo, fra i tanti rari, un cipresso nella rosa Sta imparando ad abbracciare, a farsi cogliere stringendoti con centomille braccia , a passi piccolissimi ma infiniti d’occhi)
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