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al testo di Franca Figliolini
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Parla a mezza bocca, soffiandomi nell'orecchio
mentre accarezza il suo cane buffo
(il ricciolo impertinente della coda si muove
impercettibilmente)
Così scopro che sotto gli occhi azzurri
c'è il solito lago nero di dolore.
Non che pensassi gli azzurri ne fossero esenti,
ma lui aveva quel guizzo luminoso,
solo un ritorno di fiamma, capisco ora.
Lento sale dall'erba l'umidore del crepuscolo
mentre il racconto si fa denso come pece.
Intorno una quiete fatta di piccoli fiori, lampi di viola e giallo
tra gli arbusti, una quiete così
surreale.
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Nando
- 01/05/2013 21:29:00
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Il gusto che tra gli altri amo, è quello che resta dopo il passaggio di questo tipo di scrittura, che puntando lattenzione sullordinario detto in modo "ordinario", lo trasferisce nel lettore come evento straordinario e percepito così da questultimo. Questo effetto evidentemente nasce dal lavoro dellartista sui materiali diretti ed i diretti.
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Cristina Bizzarri
- 01/05/2013 16:41:00
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Potrebbe essere linizio di un racconto, o di un romanzo. Ma è anche compiuta così, tutta racchiusa in questi occhi che parlano di una vita vissuta, e ne "parlano" ora, purtroppo, con dolore. Unimmagine che rimane impressa, per la chiarezza e attenzione con cui è descritta e la partecipazione commossa che traspare dai tuoi versi. Molto bella!
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Franca Alaimo
- 01/05/2013 00:09:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
Sì, in effeti, come già mettono in evidenza gli altri lettori, questo testo ha una precisione fotografica: la descrizione dei gesti, la natura intorno con i suoi colori e il trascorrere del tempo. Eppure vibra nei versi qualcosa che si discosta dalla realtà, la quale sembra soltanto una bella cornice intorno a due occhi azzurri addolorati e una voce che racconta a chi sa ascoltarla. Così il fulcro del testo si sposta dalla dimensione cosale a quella spirituale, che è quella che rimane nella mente del lettore dopo la lettura dei versi.
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Franca Alaimo
- 01/05/2013 00:09:00
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Sì, in effeti, come già mettono in evidenza gli altri lettori, questo testo ha una precisione fotografica: la descrizione dei gesti, la natura intorno con i suoi colori e il trascorrere del tempo. Eppure vibra nei versi qualcosa che si discosta dalla realtà, la quale sembra soltanto una bella cornice intorno a due occhi azzurri addolorati e una voce che racconta a chi sa ascoltarla. Così il fulcro del testo si sposta dalla dimensione cosale a quella spirituale, che è quella che rimane nella mente del lettore dopo la lettura dei versi.
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Luciana Riommi Baldaccini
- 30/04/2013 21:04:00
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Bel quadro!
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Loredana Savelli
- 30/04/2013 18:25:00
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Ammiro sempre la tua scrittura, vivida e netta. Ciao!
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