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al testo di Abraxas
Il tuo avatar in rosa
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Il teatro dei sogni: verde e fiori A perdita d’occhio, il tramonto in rosso, In una dolce serata di primavera.
E’ tutto virtuale: davanti ho Il tuo avatar, costruito su una foto Che anni e stagioni hanno ingiallito.
Sogni a comando: è di questo che si nutre Il mio cuore. Posso vederli realizzati Su uno schermo, vivere ciò che non è stato.
Aggiungo una cascata qui, là una grotta: è più romantico baciarti sotto l’acqua, tenendo nascosti i sensi di colpa.
La stessa voce, persino la grafia è simile alla tua: infantile e incerta. Non sei mai andata via, se posso vederti.
E’ notte. Lo schermo della memoria Mi propone la tua nudità in rosa. Ecco, tornano le spine. Come sempre.
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