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al testo di cristina bizzarri
Inclinare il mondo
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Hanno vele negli occhi le ragazze - che importano scienza o teologia se stasera saranno padrone delle stelle. Soffia un alito e discende senza pena, senza la sete del sapiente. Solo la luce resta nei capelli, il bagliore inumidito sulla lingua profetizza minuscole fiammelle. Fior di loto, mudra della mano, insipienza felice della pelle. Respirare piano. Dietro, la luna pronuncia la magia, promette tregue ai sogni fino all'alba, poi niente più, non sia più niente. Grazia o caso, la gravità discende, si scioglie la corona nei capelli. Riprendono i libri le ragazze, svogliatamente. Resta inclinato il mondo, lì dove di piacere sorrideva il vento.
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Cristina Bizzarri
- 22/05/2013 23:18:00
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Grazie dei vostri interessanti commenti, a cui non aggiungo nulla perché li trovo assolutamente completi e, oltre a farmi riflettere su di me, mi dicono di voi. E li tengo stretti!
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chiara
- 22/05/2013 10:23:00
[ leggi altri commenti di chiara » ]
Cristina, tu cambi spesso... non so se ti riconoscerei, quando non ci fosse il tuo nome a garantire la lettura. ma quante ne ho dette in mezza riga, vero? e poi cosa di preciso tu cambi, cosa ci aspetteremmo invece di immutabile in un poeta? tu lhai detto e ho pensato che sei simpatica. che hai una visione poco stereotipata della poesia e probabilmente degli esseri umani e di te stessa. E la poesia forse sente il tempo. Adegua la forma alla materia di cui tratta, si impersona? come si cambia il profumo o labito, per intonarlo al tempo che abbiamo? o il trucco, che di sera è più marcato e destate diventa quasi invisibile. A volte è persino sfigurante. Parlando con un givane artista (colto, sensibile) il discorso è andato proprio su questo punto: cè un dettato, allorigine. ma lo spazio dellarte viene dopo, e si realizza nellautonomia delloggetto. Lartefice deve tagliare cordoni ombelicali. Appunto i tuoi "oggetti" hanno ciascuno la propria personalità. Madre di molti figli, ragazzi resi autonomi... dai quali ti puoi staccare serenamente... pensieri che ho pensato e ti riporto. Di questa amo molto lambientazione. La non dimenticata Saffo attorniata dalle sue scolare, stessa delicatezza e profonda comprensione. (in effetti i momenti di trascuratezza sono momenti di scarsa vitalità, di noia... di poca aderenza al fondo danzante di noi. joy, dove ti hanno nascosto. dove ancora cercarti, rivoltando pietre?)
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ferdigiordano
- 22/05/2013 09:03:00
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sensazione di grande efficia e coloritura fuori dai paludamenti. direi che il tuo verso è dinamico recente. lo accolgo con disinvoltura dentro di me e vi resta (lavrò scritto bene?) duttile leggero.
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Cristiana Fischer
- 21/05/2013 18:43:00
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il commento di Franca è profondo, e hai ragione, Cristina, i simboli la sanno più lunga di noi: riletta ora la poesia si allarga e si illumina da dentro
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Cristina Bizzarri
- 21/05/2013 16:58:00
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Franca: grazie dlle tua lettura. Strano come a volte i simboli la sappiano più lunga di noi. Le fiammelle sono state unassociazione involontaria ma significativa sul piano simbolico. Emilio: sì, credo tu colga nlla mia scrittura questa parte così importante (a volte imbaazzante) di me, che è davvero poco datata. :-) Ma scrivere è manifestare il proprio essere, non si può proprio fingere, neanche volendo.
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Emilio Capaccio
- 21/05/2013 14:22:00
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Credo che Franca abbia centrato perfettamente il senso di questa tua splendida poesia, non aggiungo più niente se non dire che trovo sia una delle tue più belle, assolutamente, perché al di là di tutto, lha scritta la mano febbricitante di una ragazza ancora innamorata delle stelle.
Un bacio mia dolce.
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Franca Alaimo
- 20/05/2013 22:24:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
Una pentecoste sullesistere come mistero insoluto, come respiro magico: la cara follia dellinsipienza contro la saggezza della sapienza. Lilluminazione può avvenire anche così: tacciono, chiusi, i libri di teologia, si spalanca il libro del cielo scritto con lalfabeto delle stelle e i loro silenzi remoti. Solo così si può trovare il modo di inclinare il mondo come una coppa e berne tutta la grazia.
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Cristina Bizzarri
- 19/05/2013 20:12:00
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Grazie Carla! sì ho faticato a ingranare. Ciao!
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Carla de Falco
- 19/05/2013 18:57:00
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Prima parte più faticosa, seconda splendida. Vorrei averlo scritto io questo distico Dietro, la luna pronuncia la magia, promette tregue ai sogni fino allalba.
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Cristina Bizzarri
- 19/05/2013 12:41:00
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Ha ha ha, che bello Cristiana! Sì, credo proprio che siamo intrisi di quello che ci ha formati e fa ormai parte del nostro immaginario. Senza volerlo, spesso ri-produciamo, ri-costruiamo, quello che è entrato a far parte del nostro codice linguistico e del nostro patrimonio di immagini. Vlad: grazie con tutto il cuore del tuo per me prezioso e incoraggiante apprezzamento!
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Cristiana Fischer
- 19/05/2013 12:21:00
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"cotesta età fiorita/ è come un giorno dallegrezza pieno,/giorno chiaro, sereno" non resisto allassociazione ;-)
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Vlad
- 19/05/2013 02:44:00
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prima del finale, straordinaria. poi il testo non merita neanche gli aggettivi.
inutile dirti che per nuotare qua dentro, bisogna prima bagnarsi i piedi. o gli occhi.
altrove.
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