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Testamento biologico

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Ho nel torace un cavallo zoppo.
E’ stata lei a scoprirlo
posando l’orecchio sul mio petto,
come fa ogni volta
che non ha voglia di dormire.
Da allora, di notte, se mi sveglio,
il mio polso è tra le sue
bianche, fosforescenti dita
che misurano i battiti del cuore.
Al mattino, ai piedi del letto
la sua immobile presenza
nella vestaglia rosa di cotone
armata di fonendoscopio
che aspetta il mio risveglio.
Così conobbi i tortuosi percorsi
degli Enti Ospedalieri,
i bianchi ambulatori dei cardiologi amici:
ecografia, elettrocardiogramma,
sorvegliato speciale per ventiquattro ore,
analisi del sangue,
se sangue m'era rimasto nelle vene.
So che il problema è risolvibile!
Ora che il tempo mite lo concede,
la passeggiata per le vie del centro
a passo svelto, sui prati di periferia
popolati da cardiopatici
sopravvissuti a se stessi
e da quelli che fanno la corsetta
per allungare la vita di mezzora,
la pastiglietta al mattino o dopo cena
e peggio ancora la dieta…
ma non crediate che mi spaventi il pensiero
che quel cavallo un giorno s’addormenti
sazio di biada, non temo la morte,
da troppo tempo intrattengo con lei
un’affettuosa corrispondenza.
Temo il proseguo come un vegetale,
immobile, incosciente,
da cui i parenti in visita
attendono un sorriso,
un ruotar d’occhi, un pianto.
Trafitto da cannette in tutti gli orifizi,
ingozzato dal naso con quella che chiamano
“Terapia nutrizionale”
che per legge non si può negare,
alla quale tutti volenti o nolenti
dobbiamo sottostare.
Confido che in quel giorno
io sia assai lontano
in un paese, in una dimensione
negata a qualsiasi legge umana.
Lascio a coloro che mi amano il potere,
quando lo vogliano,
di spegnere la luce.



 Laura Niolu - 12/06/2009 11:42:00 [ leggi altri commenti di Laura Niolu » ]

Ciao Salvatore,
chi ti scrive è Laura la tua collega scrittrice di Alghero. Sono stata attratta da questo titolo, profondamente interessata all’argomento che tratti con sensibilità allucinante. Ho ancora i brividi. Bravo!

 Loredana Savelli - 27/04/2009 19:54:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Un testo davvero forte e autentico. La testimonianza coraggiosa di un’esperienza che non offende la dignità, anzi la valorizza, e insieme fa emergere la dedizione di quelle persone che la condividono.

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