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Alifib aLife

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L’avvio della folata è una voce

che annega anche il tempo. l’abbrivo

del pianto in salita ferma i polmoni

una zampa scesa giù nella neve

 Alifib

sepolto nel petto tra le costole e i rami

regge il silenzio -dal mio atrio al suo-

come bende avvolge il domani

-il mistero del viaggio in avanti

il candore di una presenza mai vista

cola e si espande  un respiro speciale

dove la terra veniva su nera

sulle tempie. s’intride di luce

il preludio alla discesa. Finisce qui

il mondo a me conosciuto. Come sott’acqua

il palombaro

nelle corde azzurre sotto la pelle

 dentro un canto a dirotto, improvviso

 "Alifi my larder

 Alifi my larder"

 a credere piano che passa

 che dove fa male carezza

 e cresce  imparando lo sguardo la vista

 -non dalla luce che l’occhio pretende-

 

Seguo le tracce nell’erba dei cervi

dove sdraiano a sera

gli occhi gonfi di chiaro

un giro lento l’incedere

un filo di canto alla gola

Vieni più vicino a vedere

come una donna mandei

si stringe a raccogliere il limo

sul greto del fiume

nell’ansa del ventre

ricostruendo quel nome

la forma del tempo

dove riemerge.  A.Life

 

 

 

 

 Ferdinando Battaglia - 02/06/2013 09:17:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

La rileggerò, Amina, per "tradurre" le parole delle quali ignoro il significato; però intanto, e capita sempre leggendoti, sale dentro un’atmosfera ignota, indefinibile, che lega e porta su alture misteriose però già intuite esserci oltre l’esistere. Poi, leggendoti, ora, un po’ ingenuamente malgrado i miei anni, ho pensato che Dio si compiace di come tu guardi ciò che Lui ha creato solo per amore.
Buona domenica per te, Amina.

(Se un giorno, quando un vento sconosciuto e gagliardo te lo ispirasse, volentieri riceverei una tua poesia scritta "per me")

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