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al testo di Adielle
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Un manto di tempesta a fasciarti la testa per le orbite degli occhi solo travi e nessuna pagliuzza hai dato fondo alle vene per riempire calici di sangue con cui brindare frettolosamente a nuove guerre sante la linea sottesa ad un orizzonte che stia nella mente, tra il ricordo di un bacio imbarazzante e quella volta che hai dato i tuoi più fervidi saluti alla persona sbagliata, è solo una freccia scagliata per rabbia, in un azzurro più grande dei tuoi occhi fatti a pezzi da una luce che ha ragione di qualsiasi lente, che si perde come la memoria dietro le incertezze degli anni lontani.
Hai guadagnato in rimorsi predetto il futuro a chi non voleva saperlo hai mandato in fumo il tentativo delle tue mani di costruire qualcosa che rendesse giustizia alla possibilità di esserci presenti e ancora vitali credere che la Terra fosse tutta da rifare il tuo più grande errore e non sapere dove ci porterà il domani non è consolazione ma si potrebbe aprire uno spiraglio di possibilità cui di buon grado presteremo fede come ad un nuovo vitello d'oro ancora e per sempre vendendo le nostre buone ragioni per un pezzo di perdono a buon mercato dichiareremo di non essere stati noi i primi a scagliare la pietra e che il pedaggio l'abbiamo pagato già.
Non è facile pensare a quell'aprile in cui un piccolo destino s'affacciava giocando a un gioco proibito ignaro delle regole e avendo per indicare a torto o a ragione chi aveva vinto, solo un dito bambino crescerai nelle tue forme e cercherai il coraggio oltre la ringhiera e al confronto del resto ti sentirai sempre di meno specialmente quando viene sera e la Luna ti guarda di traverso e sei già cambiato di molto nemmeno ti chiamassi vento o folgore o destriero eppure passata la notte non sei cambiato affatto ma se hai amato almeno un minuto nel tuo piccolo giorno sei diventato maggiore del resto non ci credi ma è vero è questo il patto. |
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