LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Teresa Nastri
Un Progetto sbagliato

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

 

Un Progetto sbagliato

 

 

Spense il computer. Ormai era diventato lo specchio sincero e sfacciato della sua inadeguatezza. Ma com'era nato in lei quel progetto di vita? Che poi un vero progetto non era mai diventato, ma solo un'idea, o semplicemente una speranza, un'attesa, il sogno di un sogno pensato per riempire lunghe notti insonni, un modo per far risuonare una voce nel silenzio che le chiudeva la bocca dell'anima, come un cerotto che quasi blocca il respiro.

Anche allora, quand'era bambina, la sua incompiutezza doveva essere stata evidente a tutti. Perciò i genitori non volevano mandarla a scuola, e il fratello non diceva mai niente, neanche le parlava. Però la maestra, Suor Gemma, sembrava pensarla altrimenti, ma forse era solo per fedeltà al suo ruolo e al senso del dovere - in fondo, era una monaca...

La città dinanzi al mare, in cui era nata,  offriva alla sua immaginazione  prospettive su cui le persone normali non avrebbero sprecato il loro tempo - in quei tempi in cui era difficile perfino chiamare il medico quando si ammalavano perché abitavano lassù, a Valle dei Mulini, e bisognava fare centinaia di scalini per arrivarci. Ma lei si fermava a guardare quei "quadri d'Autore" da ogni gradino, e li conosceva a memoria... per modo di dire, perché lei non voleva imparare a memoria neppure le poesie che le piacevano tanto, per non sciuparsi il piacere della meraviglia, ogni volta. Poi, a scuola la bocciarono, a casa le assegnarono compiti nuovi, il bucato, lavare i fratelli più piccoli, pulire, cucinare per tutti. Ma quel segreto progetto, o sogno, che già la possedeva come se un mago o una fattucchiera le avessero fatto bere un filtro a sua insaputa, era cresciuto e continuava a confondere tutto, come una foschia luminosa: realtà e fantasia, vita e sogno, si mescolavano come il mare e il cielo quando banchi di colori insoliti scendono - o salgono - cancellando ogni divario, ogni traccia di demarcazione.

La città stessa, negli anni, era diventata troppo piccola per contenerla tutta - lei e il suo sogno segreto -, perciò era partita. Ma del suo progetto nessuno voleva saperne: la vita si vive, non la si progetta. E poi, chi era lei per garantire una riuscita apprezzabile? E chi ne avrebbe guadagnato? E così, poco per volta, la luminosità era andata spegnendosi, lasciandosi dietro una foschia grigio-cenere, come quella che proprio ora, dal cielo lontano, si allunga fin sul mare di Amalfi. Chissà cosa accade a un corpo che vi si getta da quest'altezza? Una bara è una bara, ma questo è un'altra cosa: il cerotto si allarga e ti chiude anche il naso. E più tardi galleggi, un po' gonfia, ma libera, nella corrente che sbanda urtando contro le rocce, che si ritrae per un poco, ma poi riprende l'impeto iniziale... E che importano i sogni pensati? Tu stessa, diventa quel sogno - che nessuno potrà più cancellare.

 

Il grido si perse nel fragore della risacca, il tonfo fu coperto dalla sirena del piroscafo che sollecitava l'arrivo di un rimorchiatore. Le correnti si spensero  in un tranquillo moto ondoso. Il mare di Amalfi si produsse nell'abituale dondolìo che accompagna il risucchio della corrente, di ritorno dall'alta parete rocciosa, e divenne la cònnola ornata di trine e di riccioli bianchi che lei non aveva mai conosciuto.

 

(12 giugno 2005)

 

 Giacomo Colosio - 21/02/2014 19:47:00 [ leggi altri commenti di Giacomo Colosio » ]

Eh sì, un modo diverso di narrare rispetto al mio, molto introspettivo, anlitico, diciamo pure improntato alla ricerca interiore, senza tralasciare il canovaccio della vicenda...ma appare subito evidente che più che i fatti a te paiono importanti le motivazioni, le cause che producono questi effetti...molto piaciuto questo breve racconto...e poi io sono un marinaio e quando si parla di mare, anche nel frangente meno gioioso, io stravedo...holahola.

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.