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al testo di Luca Giordano
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È difficile confondere tra la folla il mio corpo randagio per le strade, visibile dai segni sulla pelle dalla solitudine dello sguardo.
Mi aspetta solo la terra scura, mia sposa violenta e innocente. Non diresti di uomo il mio volto, non è di donna il mio profilo che insegue l’illusione di un oblio.
Del mio nome resta la nostalgia dello sguardo benevolo degli inizi essere uomo, amante, figlia, bambino, ora gettato nella discarica tra le cose inutili, rotte dalla vita.
Ma lo troverai tra le piccole cose che tu potresti aver perduto: un pomeriggio insieme, essere un padre, avere un mestiere, incontrarsi, essere amici.
Come la farina con il lievito, con una fatica senza rumore, insieme cresceremo, la nostra storia profumerà come pane buono del mattino.
Con un cuore più grande del corpo nella penombra di una chiesa ci scopriremo tarsi del mosaico, foglie d’oro sul volto di Dio. |
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