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al testo di cristina bizzarri
Coltivo immenso nella stanza angusta
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Coltivo immenso nella stanza angusta della mente - un fiore quanto dura - accendo e spengo lumi sulla pena di essere e non essere fuggita da voce che risale la marea. Estati nei covoni ormai scomparsi riflesse su pagliuzze nella sera - miraggi nella polvere dei giorni, rosoni che colorano bambini.
La stanza è un pensiero senza porte: passaggio nel deserto ai pellegrini.
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Cristina Bizzarri
- 24/07/2013 16:52:00
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Giorgio, Loredana, Cristiana-bis, Amina, Leonora: siete passaggi di luce in questa ... stanza senza porte!
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Leonora Lusin
- 24/07/2013 10:45:00
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Meravigliosa!
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amina narimi
- 23/07/2013 19:47:00
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ci sono occhi in questa Tua Poesia e suoni e celle templari serene.. è come trovar lacqua passar da qui, nellimmutabile migrare
Stupenda! Grazie dei doni che ci fai leggendoti Buona serata Cristina
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Loredana Savelli
- 23/07/2013 14:47:00
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Quanto più è angusta la stanza, tanto più il pensiero si allarga fino a ipotizzare e immaginare limmenso. Un po la siepe di Leopardi. Con una grazia pietosa, tutta tua, che ti fa contemplare lestate nelle pagliuzze... Ciao Cri
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Cristiana Fischer
- 23/07/2013 13:54:00
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oh sì, Cristina, naturalmente, la penultima sillaba! ché, per un addormentamento facevo, in base 10, e andando alla penultima, e contando per 2 (forse perché sono sillabe), mi dava 8 quando si dice essere assorta... cioè rimbecillita
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Giorgio Cornelio
- 23/07/2013 13:39:00
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"passaggio nel deserto ai pellegrini"
Non è la poesia questo: un incontro tra ombre pellegrine, tra versi mancati, tra echi remoti e voci taciute?
Grazie per avermelo ricordato ancora una volta...
Giorgio
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Cristina Bizzarri
- 23/07/2013 13:05:00
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Sì Cristiana è vero ... mi accorgo ora con precisione degli accenti. In effetti mi capita a volte di esprimere mentalmente un sentire anche attraverso - per così dire - un cantato interiore. Insomma, me la canto, compensando il fatto di essere stonata! (però a me sembra, facendoci caso, 2 6 10) :-) Luciana: bello se riesco a dare una "confezione" formalmente rigorosa alle emozioni. Come dicevi altrove, un argine ci vuole. (ti studio!) :-) Ferdi nonché Nando :-) , i tuoi commenti sono sempre attenti e seri, uno studio e una comprensione dellaltro. Ma mai seriosi! Grazie. :-)
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Luciana Riommi Baldaccini
- 23/07/2013 11:44:00
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Molto bella, Cristina, questa tua immagine di accoglienza. E, come dice Cristiana, e anche se non ho le conoscenze tecniche adeguate, mi sembra anche formalmente perfetta! Ciao, buona giornata :-)
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Cristiana Fischer
- 23/07/2013 10:14:00
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mi ha colpita soprattutto il ritmo degli endecasillabi, tre accenti tonici distribuiti in modo uniforme (2, 6 e 8 sillaba) tranne nel primo e terzo verso, in cui gli accenti sono quattro. tu magari mi dici: e del senso non parli? appunto, il senso che risiede nelloscillazione tra immenso e angusto non a caso frange il ritmo in quei due versi, ove ci sono le due opposizioni immenso/angusto, accendo/spengo
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Ferdinando Battaglia
- 23/07/2013 08:51:00
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Già alla prima lettura, ne ho annusato il buon odore; la rileggo e la rileggerò ancora per ascoltarne i significati.
Ciao Cristina
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