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al testo di Paola Sestieri
Mare di sera
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Seduta sugli scogli il contatto con la terra calda E davanti acqua trasparente Si intravedono alghe verdi scure e sopra l'azzurro il rosa l'arancio una linea che divide i mondi Sento il rumore dell'acqua mi chiama mi parla mi chiede di ascoltarla Questo elemento mio in cui mi trovavo alla nascita lo ritrovo nel presente adesso sotto di me accanto a me mi bagna Seduta sugli scogli l'acqua mi bagna riflette riflette alberi e palazzi affacciati sulla riva abitati da umani curiosi c'e' un cane bianco grande che guarda l'azzurro Paziente il pescatore aspetta seduto guardando avanti l'immenso l'infinito Aspetta solitario sperando e osservando ma tutto tace il galleggiante non si muove e' fermo non c'è pesce non c'è niente tutto tace
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Arcangelo Galante
- 10/01/2018 15:06:00
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Una significativa poesia, che passa dalla calma suggestiva dell’osservare, al rumore delle onde, spinte dalle parole, che lasciano spaziare le impressioni, meditative, dell’autrice. Ah, quante cose può fare il mare! Una fra tante: ascoltare! Esso, ci mette in contatto con l’immensità dell’anima nostra, e si può restare ore ed ore in contemplazione, poiché mai ci si stanca di guardarlo. Interessante il modo in cui è stato ben evidenziato il concetto di silenzio, dell’osservatore, nei riguardi dell’immensità del soggetto descritto. Coinvolgente testo, che rivela la frammentazione dell’io, il quale, si manifesta, nel diffondersi con quel silente mare, divenuto suo, attraverso la propria peculiare visione. Cordialmente, saluto!
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