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Mare di sera

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Seduta

sugli scogli

il contatto con la terra

calda

E davanti acqua

trasparente

Si intravedono alghe verdi 

scure

e sopra l'azzurro

il rosa

l'arancio

una linea che divide i mondi

 

Sento il rumore dell'acqua

mi chiama

mi parla

mi chiede di ascoltarla

Questo elemento mio

in cui mi trovavo alla nascita

lo ritrovo nel presente

adesso

sotto di me

accanto a me

mi bagna

 

Seduta sugli scogli

l'acqua mi bagna

riflette

riflette alberi e palazzi

affacciati sulla riva

abitati da umani

curiosi

c'e' un cane bianco grande che guarda l'azzurro

 

Paziente

il pescatore aspetta

seduto

guardando avanti

l'immenso 

l'infinito

 

Aspetta solitario

sperando e osservando

ma tutto tace

il galleggiante non si muove

e' fermo

non c'è pesce

non c'è niente

tutto tace

 Arcangelo Galante - 10/01/2018 15:06:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Una significativa poesia, che passa dalla calma suggestiva dell’osservare, al rumore delle onde, spinte dalle parole, che lasciano spaziare le impressioni, meditative, dell’autrice.
Ah, quante cose può fare il mare! Una fra tante: ascoltare!
Esso, ci mette in contatto con l’immensità dell’anima nostra, e si può restare ore ed ore in contemplazione, poiché mai ci si stanca di guardarlo.
Interessante il modo in cui è stato ben evidenziato il concetto di silenzio, dell’osservatore, nei riguardi dell’immensità del soggetto descritto.
Coinvolgente testo, che rivela la frammentazione dell’io, il quale, si manifesta, nel diffondersi con quel silente mare, divenuto suo, attraverso la propria peculiare visione.
Cordialmente, saluto!

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