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al testo proposto da Luc Laudja
da Cercando la strada
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"La poesia è la tua guida. Ci saranno tribù di poesie a indicarti la strada. Alcune verranno a sussurrarti nel sonno, parlando piano come le brezze dell'oscurità; altre ti bruceranno gli occhi e ti strapperanno le viscere. I preparativi sono importanti. È bene riposare su un fianco rivolti alla porta. Quando ti sveglierai ci sarà un frullare di ali, forse un brusio di voci umane e il lungo respiro mormorante della poesia come perline e conchiglie che vengono contate. Avresti voluto sognare di acqua e fumo. Apri il libro e vedi i segni: cani, vele, tetti, alberi, la vivida preghiera di un abito sgargiante a mezzogiorno, mosche, il fremito della luce sul fiume, latte, movimento, la lingua dell'ospite come un dito che segue le parole. E ti pieghi in avanti per ascoltare più da vicino perché adesso sai che l'immaginazione è una migrazione sussurrata d'immagini. E porterai con te le parole come granelli di sabbia nella tua scarpa (dopo esserti congedato con un inchino dalla dimora di una notte), per mischiarli a un deserto di passi - sempre nuovo, sempre lo stesso. Ascolta: devi continuare a viaggiare perché la terra ha bisogno di essere scoperta e ricordata ancora e ancora, ciclicamente, creativamente, con le sue stagioni e i suoi suoni, col respiro caldo dell'ospitalità, col tocco guaritore dell'estraneità...". [tratto da "Cercando la strada" - Breyten Breytenbach
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