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al testo di Serenella Menichetti
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I nostri remi indugiano.
Percorsi poco chiari ci attendono
nel dedalo delle vie dell'universo.
Labirinti infiniti ci attraggono e, ci spaventano.
Il sole s'infiltra nelle maglie di nuvoloni neri
che non hanno confine.
Oppure, è questa cupa rete a catturarlo.
Buio pesto!
Un vento ciclonico su Damasco, soffia.
Le acque del Tigri e l'Eufrate si arrossano.
Non ferite, sui cadaveri freddi di marmo.
Le bianche parole velate servono a poco.
E' giunto il momento del temporale.
Non lesiniamo tuoni né lampi.
Ché il cielo torni terso
E, il sole rimanga per tutti giallo,
come grano! |
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