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al testo di Lorena Turri
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Andavo, a passi corti e al vento il petto, - così a una signorina si conviene - (ed era di mia nonna questo il detto) come chi in tasca Primavera tiene, sulla via della vita, disinvolta, con la campagna intorno e sopra il cielo. Salivo le mie scale a due per volta e non pensavo al mondo e al suo sfacelo.
raccogliendo pervinche e ciclamini. D’arcobaleno era tinto il mio ponte, dei mille sogni grandiosi e bambini.
Ma un giorno volli allungare i miei passi e cominciai ad inciampare nei sassi.
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