LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Giulia Bellucci
Scienza e religione: antitesi o completamento?

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

Troppo spesso si sente da più parti l’affermazione: ‘Io credo alla scienza, non alla religione’ o espressioni similari. La questione viene spesso posta come se scienza e religione debbano necessariamente essere divergenti l’una dall’altra, cioè come se la visione della vita e del mondo secondo la scienza non possa ammettere necessariamente l’esistenza di Dio. Inoltre sussiste l’erroneo concetto che gli errori, fatti dalla Chiesa nel corso dei secoli, da quando fu fondata, debbano per forza di cosa escludere l’esistenza di Dio. La Chiesa è fatta di uomini e gli uomini non sono infallibili, sia che agiscano nel nome di Dio, sia che agiscano nel nome della scienza. Difatti anche la scienza nel corso degli anni ha commesso errori che ha dovuto correggere con il suo stesso avanzare e progredire, con la messa a punto di nuovi strumenti e nuove teorie. E chissà quante ipotesi, che oggi appaiono ormai provate, saranno tra qualche tempo smentite. 

I punti principali su cui nascerebbe la divergenza è la vita dell’uomo e l’origine dell’universo. Secondo la religione cristiana, fu Dio a creare l’universo e l’uomo. All’origine non c’era nulla, non c’era lo spazio, la luce, le stelle, il nostro pianeta e non c’era nessuna forma di vita. Dio creò tutto e in ultimo l’uomo e la donna.

La scienza, grazie a misure di grandezze dello spazio effettuate con strumenti sempre più precisi, ha elaborato dei modelli che permettono di ipotizzare l’origine dell’universo. La teoria del big bang è quella più nota e forse più attendibile. Si è visto che l’universo è in continua espansione e ciò ha permesso di elaborare questo modello grazie al quale si può estrapolare fino a un tempo zero in cui ebbe inizio l’espansione. All’origine c’era un solo punto notevolmente più piccolo dell’atomo e nel quale era contenuta una quantità di energia immensa. Un punto infinitesimo con energia diciamo infinita. Quindi iniziò quest’espansione e durante il corso di miliardi di anni si è avuto il raffreddamento e da quella grande quantità di energia si è formata la materia fino alla formazione di ogni corpo celeste. Anche la Bibbia sostiene che all’origine non c’era nulla. La risposta che la scienza non riesce a dare è: cosa c’era prima e qual è stato il ‘quid’ che ha causato l’esplosione di quel punto e ha dato origine all’espansione dell’universo? Ci sono risposte? No!

La religione risponde affermando che quel ‘quid’ è Dio! Ci sono prove? No, solo la fede. Altro quesito è l’origine della vita. In che modo da semplice materia fatta di atomi e molecole si è originata la cellula e cioè la vita? Una spiegazione dettagliata che permetta di riprodurre in un laboratorio quell’accadimento oggi mi pare non ci sia! Avete mai visto iniziare una nuova vita da semplice materia priva di vita? E inoltre, come si è originato l’uomo? Come è avvenuto? C’è un modello che lo spiega? Sì, l’evoluzionismo è una teoria, ma i dettagli? E l’anima, il pensiero come si è generato? La religione afferma che sia stato Dio a dare la vita e a creare l’uomo.

La religione non ha prove scientifiche dell’esistenza di Dio, i modelli avanzati dalla scienza d’altro canto non escludono a priori che Dio esista, anzi, al momento attuale la religione può colmare quei vuoti cui la scienza non sa e non può dare risposta. E sull’immortalità dell’anima, cosa dice la scienza? Nulla. Finisce la vita e il nostro meraviglioso pensiero finisce con il corpo, ma il pensiero non è una cosa materiale!

Adesso vorrei riflettere sui miracoli, eventi inspiegabili definiti tali dalla Chiesa. Sono tutti confutabili con la scienza? No. La scienza esclude che ciascuno di questi fenomeni possa essere definito miracolo in modo certo e inopinabile? La risposta è no! E comunque se la scienza ha essa stessa fatto ricorso a delle quantità non riscontrabili nella realtà sperimentale, come ha fatto nell’introduzione dei numeri immaginari allorché ha dovuto elaborare dei modelli che richiedevano la radice pari di numeri negativi, ma nella realtà non esistono, perché dovrebbe non ammettere i miracoli o escluderli con assoluta certezza? Il dubbio c’è e resta! 

La cosa che inoltre bisogna chiedersi è: se scienza e religione si escludono a vicenda, come ci si spiega che moltissimi scienziati, sia dei secoli passati che odierni, sono religiosi e in particolare cristiani? Mi sento di citarne qualcuno: 

J.P.Joule (cristiano), J. B. Foucault (cristiano), Louis Pasteur (cattolico), G. J. Mendel (cattolico),  W. T. Kelvin (cristiano), W. Gibs (cristiano), Georg Cantor (cristiano), Max Planck (cristiano), Guglielmo Marconi (cattolico), Albert Einstein (deista), Enrico Fermi (cattolico), Werner Karl Heisenberg (cristiano), Antonino Zichichi (cattolico), Carlo Rubbia (deista e cattolico) e mi fermo perché l’elenco è davvero lungo. Facendo una ricerca chiunque può riscontrare la veridicità di quanto affermo.

Credere in Dio o meno non è sinonimo di religioso o scientifico. Il discorso è altro. Si può credere nell’esistenza di un qualsiasi Dio pur essendo scientifici nel modo di approcciarsi alla vita e ai suoi molteplici misteri.

 Gaetano Lo Castro - 09/02/2018 13:30:00 [ leggi altri commenti di Gaetano Lo Castro » ]

Grazie a te, Giulia, per aver proposto questo importante e interessante argomento di discussione.
Purtroppo nella nostra società malata di materialismo esiste il diffuso pregiudizio che la spiritualità sia roba per persone che non pensano, ignoranti e credulone. E infatti possiamo constatare in quali condizioni sia ridotta l’odierna società.

 Giulia Bellucci - 09/02/2018 10:47:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Grazie Gaetano, per aver letto il mio umile pensiero e per aver lasciato il tuo commento che mi rende felice di sapere che la questione non sia riducibile a ritenere religione e scienza necessariamente come insiemi disgiunti nel dominio del pensiero umano ma possono tranquillamente generare un sottoinsieme intersezione.
Scusa se ho preso in prestito un concetto della matematica ma credo che renda bene l’idea a chi ama tanto il ragionamento scientifico.

 Gaetano Lo Castro - 08/02/2018 19:34:00 [ leggi altri commenti di Gaetano Lo Castro » ]

Il rapporto tra scienza e religione mi appassiona.
Una volta pensavo che esse fossero contrastanti: o si crede all’una, o si crede all’altra. Adesso invece so che esse sono complementari. Questo mio cambiamento di visione non è avvenuto dall’oggi al domani, ma dopo una lunga e faticosa ricerca di conoscenza in tutte le direzioni.
"Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta." dice Platone.
"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza." dice Dante.
Non so chi abbia detto: "Più credo e più penso; più penso e più credo."
La mia ritrovata fede cristiana è più consapevole, più matura di quando l’abbandonai. Il mio credo cattolico è stato confermato e rafforzato sempre più anche grazie alla scienza. Faccio soltanto alcuni esempi:
Le guarigioni miracolose di Lourdes, ben documentate, scientificamente inspiegabili.
Gli studi scientifici sulle esperienze di premorte.
Le analisi con i moderni strumenti sulla Sindone di Torino.
Adesso anch’io credo che la scienza (non ideologizzata) e la religione (cattolica) siano le due ali che facciano volare verso la vetta della Verità!

 Ferdinando Battaglia - 05/02/2018 13:28:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Angelo, ripetendoti la mia ammirazione sia per il tuo rigore argomentativo sia per la preparazione culturale e scientifica che dimostri, quindi ti leggo volentieri, vorrei ancora aggijhngera una mia miserrima opinione (scopro che anche Giulia è persona di alta preparazione culturale, perciò tremo al pensiero di parlare con voi e tra di voi, consideratimi un piccolo clochard nel momndo dei saperi):
La scienza è meravigliosa, credo sia l’arcobaleno dell’intelligenza e della creatività umana, per ricerca, comprensione dei fenomeni, formulazione delle teorie o della loro spiegazioni, di bellezza simile all’arte; ti cito: "Ad esempio tra noi vi sono sfortunati individui che sentono delle voci dentro la propria testa e hanno delle visioni. Per costoro questi fenomeni sono reali. Ed effettivamente lo sono perché, in ultima analisi, sono dovuti a dei meccanismi biochimici al loro interno. Ma gli altri non hanno modo di percepire alcunché e quindi non appartengono alla realtà esterna ai soggetti". Possiamo escluderlo in assoluto che non accada così anche alla scienza ovvero sente e vede ciò che in un fuori non è più vero?

 Angelo Ricotta - 05/02/2018 12:53:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

@ Giulia
"La mia domanda di fatto era se la scienza porta o meno ad escludere l’esistenza di un Dio"
La scienza semplicemente non si occupa di Dio in quanto è un’entità non verificabile per definizione ovvero neanche in linea di principio. Ciò che credono le persone in questo contesto è irrilevante. Se io fantastico, ad esempio, sull’esistenza della chimera senza alcuna prova oggettiva non posso certo pretendere che essa esista o che la scienza debba occuparsi di dimostrarne o meno l’esistenza. L’onere della prova spetta a chi fa certe affermazioni. È un banale sofisma, direi puerile, inventarsi una causa prima di qualcosa, in questo caso Dio, che spieghi quella cosa al di là delle conoscenze scientifiche. Ne consegue ovviamente che la scienza sul piano logico non può esprimersi sull’esistenza o meno della chimera o di Dio o di qualunque altra fantasticheria. Personalmente penso che l’eventuale esistenza di Dio nullificherebbe il senso della scienza e della stessa esistenza. Pertanto se si fosse logicamente rigorosi il concetto stesso dovrebbe essere ritenuto estremamente dannoso per lo sviluppo della conoscenza.
Sono sempre molto restio ad autocitarmi ma, per evitare di ripetermi, segnalo che ho sviluppato queste tematiche al link http://angeloricotta.altervista.org/File/RiflessioniFilosofiche.pdf
Lungi da me il voler convincere chicchessia ma siccome assisto da troppi anni sui massmedia a una martellante propaganda che cerca di inculcare nelle persone idee irrazionali come l’esistenza di Dio ho sentito il dovere di dire la mia pubblicamente. Siccome mi è sempre stato impedito di poter parlare attraverso i massmedia controllati dall’establishment ho dovuto aspettare l’invenzione del web.

 Giulia Bellucci - 05/02/2018 11:44:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Grazie Ferdinando del passaggio. Concordo con le obiezioni da te mosse.

 Giulia Bellucci - 05/02/2018 11:41:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Angelo, premesso che io non ho pretesa alcuna di convrtirti, fosse così semplice un giorno mi farebbero santa, ma io tutto sono fuorché questo.
Devi sapere che io ho fatto il liceo classico e nonostante in filosofia fossi ritenuta la più brava, confesso che non mi è mai entrata nel sangue. Ancora penso al paradosso di Zenone, che qui non c’entra. Poi mi sono laureata in ingegneria chimica e qui viene fuori la parte di me razionale.
1) deismo non è sinonimo di ateismo.Il deismo riconosce l’esistenza di Dio come prima causa di creazione e ordinatore del mondo. Ma Dio non interviene nelle questioni umane e non riconosce la rivelazione di se stesso agli uomini. Ora accantoniamo Cantor.
Ora mi sento di citarti Gemelli...ma non per aprire altre discussioni...
La mia domanda di fatto era se la scienza porta o meno ad escludere l’esistenza di un Dio. E mi sono risposta di no per il fatto che molti scienziati hanno creduto i non l’hanno esclusa in modo definitivo.
È vero che si stanno facendo studi approfonditi su come possono essersi generate le prime cellule (discorsi non molto chiari ancora) ma resta comunque un mistero meraviglioso su come si sia generata la vita umana e la materia grigia o quella che noi chiamiamo pensiero o anima...

 Angelo Ricotta - 05/02/2018 09:43:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

@ Giulia
"La pena di eresia l’hanno istituita uomini e non Dio."
Si dà però il caso che Dio non parla mai direttamente ma solo attraverso specifici individui e quindi come possiamo noi distinguere?
Su Cantor mi sono sbagliato. Non era ebreo. Penso che ho pensato questo (senza verificare, il che mi accade molto di rado) a causa delle sue geniali teorie. Molti ebrei sono stati geniali. Comunque uno che afferma di credere nelle teorie di Spinoza non può essere definito credente ma piuttosto ateo.

 Angelo Ricotta - 05/02/2018 09:25:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

La Scienza non è basata solo sulla ragione ma, come ho già detto, su uno specifico metodo la cui validità è attestata dai successi ottenuti nel corso dei millenni e più consistentemente negli ultimi secoli. Il fondamento di questo successo risiede nella stretta interazione fra teoria ed esperimento. Le teorie, le quali comunque devono essere conformi a rigorose regole e consistenti con verità già sperimentalmente accertate, devono essere sottoposte a esperimenti multipli e differenziati prima di poter essere accettate. Laddove l’esperimento non è possibile la teoria è relegata a mera ipotesi. La Religione invece è basata su una rivelazione divina che alcuni soggetti hanno ricevuto in epoche remote e che hanno trascritto nei libri sacri. Nessuna prova oggettiva, nulla di verificabile da altri. Ad esempio tra noi vi sono sfortunati individui che sentono delle voci dentro la propria testa e hanno delle visioni. Per costoro questi fenomeni sono reali. Ed effettivamente lo sono perché, in ultima analisi, sono dovuti a dei meccanismi biochimici al loro interno. Ma gli altri non hanno modo di percepire alcunché e quindi non appartengono alla realtà esterna ai soggetti.
Il metodo scientifico cambierà in futuro? È possibile. Ad esempio se diventassimo più intellligenti potremmo capire certe verità in modo più rapido di adesso, senza magari passare attraverso le faticose dimostrazioni attuali. Rimarrà però sempre la necessità di saper distinguere la nostra realtà interna da quella esterna a noi e quindi ci dovranno essere comunque prove sperimentali delle teorie. Sui fenomeni non spiegati. Direi che la loro quantità è incomparabilmente più grande di quelli spiegati. Ma solo l’applicazione del metodo scientifico potrà trovarne la spiegazione.

 Ferdinando Battaglia - 04/02/2018 22:34:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Il tema è estremamente interessante, sul quale però non mi avventuro, non avendo io quella formazione ancorché fosse di base per poterne disquisire, tuttavia lascio un’opinione a commento, pur sapendo che, ignorando il sapere, ciò potrebbe apparire impudente e magari esserlo senza intenzione.
La Scienza è un metodo: sì, un’autolimitazione indotta dai ripetuti mutamenti e correzioni che nuove scoperte producono sulle precedenti teorie. La Religione parte da un contenuto "intoccabile" e descrittivo? No, la Religione fornisce un linguaggio e un’interpretazione, non una lettura scientifica della realtà. La Scienza vanta una superiorità perché il suo metodo è fondato sulla ragione? Ma nessuno ancora può dimostrare che il metodo scientifico sia il metodo assolutamente migliore per affrontare il metafisico del reale; fra millenni potremmo scoprire che il metodo apparteneva ad un’età mitica della ricerca della conoscenza. Diciamo però la Religione, oltre al "vizio" del d’Ogna, possiede quel prerequisito fideistico che pare inconciliabile con la ragione e il metodo scientifico (v.sopra per le obiezioni); ma non succede così anche fuori gli ambiti religiosi? Per.diamo l’esperienza dell’innamoramento e le narrazioni che ne fanno le diverse discipline: chi ha più ragione di un’altra? La chimica, la biologia, la psicologia, la sociologia, l’antropologia, la fisica delle particelle, la spiritualità? Chi ne spiega fino alla radice l’esperienza come fenomeno ed i suo rinvii? Va bene la Scienza ma senza il vizio della superbia: non se lo può permettere, ci sono attualmente sogli inaccessibili anche per essa..


 Giulia Bellucci - 04/02/2018 21:51:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Scusa i refusi: ho scritto da telefono. Quando ho scritto conflitto avrei dovuto aggiungere interiore. Quando parlavo di teorie mi riferivo a quelle sull’origine dell’universo come quella di Hawking.

 Giulia Bellucci - 04/02/2018 21:42:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Angelo, io sono nata cattolica e mi hanno insegnato che le cose stanno in un certo modo. Poi sono cresciuta e purtroppo la mia fede ha vacillato un po’anche per ragioni analoghe a quelle da te avanzate. Ora in questo periodo, non si perché, mi sto riproponendo la questione religiosa. Vorrei credere con tutta me stessa ma spesso mi pervade un senso di scetticismo. L’idea che anche l’uomo sia come le tante particelle vaganti dell’universo, perché è questo che siamo se non immaginiamo un progetto divino, mi spaventa. Penso che sia un po’un conflitto. Però ragionando su tante cose, ed è quello che intendevo dire, concludo che comunque, anche se le teorie scientifiche esistono, sono tante e per me davvero poco chiare e certamente non probabili. Fino ad oggi sono solo teorie su cui non ci sono prove e comunque non escluderebbero l’esistenza di Dio. Cosa della quale non provo certamente a convincerti e tu non convincersi me del contrario.
Però sono contenta che tu mi abbia commentato e sull’argomento si potrebbe parlare all’infinito...
Non credo che con la razionalità si potrà mai arrivare durante la vita terrena, neppure tra millenni, giungere a risposte.
Poi per religione io non intendo solo quella cristiana, anche uno scienziato che creda in Allah è un religioso o chi magari parla di esistenza di un’entità infinita che determina l’armonia dell’universo, è un religioso. Anche i politeisti sono religiosi!
Per quanto concerne Cantore, obiettivamente ammetto che conosco più la teoria degli insiemi che la sua vita. Su Wikipedia però trovo che era figlio di padre danese e madre cattolica. Trovo che lesse Sant’Agostino così come Spinoza. Preferi’ Spinoza ma simpatizzo’ per la religione cattolica della madre. Non mi pare che la questione religiosa sia stata da lui archiviata in modo definitivo.
La Bibbia non è un testo né di Biologia, Fisica, Matematica, Medicina e tutte le altre scienze. Per spiegazioni scientifiche non si può attingere ad essa, questo è chiarissimo. Per quanto riguarda la religione che ha ostacolato la scienza nel corso della storia, è vero. Però non credo che stia scritto nella Bibbia che doveva essere così. La pena di eresia l’hanno istituita uomini e non Dio.

 Angelo Ricotta - 04/02/2018 16:22:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

La Scienza non è un credo ma una metodologia conoscitiva. Le sue convinzioni possono evolversi nel tempo e anche confutare le precedenti. Invece la Religione è un credo che possiede un libro sacro con verità rivelate da Dio e quindi assolute, non confutabili. Perciò la divergenza tra Scienza e Religione, che le rende logicamente incompatibili, è preliminare ai contenuti come la spiegazione dell’origine dell’Universo, è primieramente nel metodo conoscitivo. I libri sacri contengono precetti apprezzabili sul piano morale ma enormi sfondoni scientifici, come ci si può aspettare dalla conoscenza delle società primitive nelle quali sono stati elaborati. La Scienza non si occupa di affermazioni che non siano verificabili, almeno in linea di principio, con i suoi metodi. Una di queste è proprio l’esistenza di Dio. Pertanto gli scienziati onesti non si occupano di tale entità e personalmente la ritengo addirittura dannosa. Tutto il resto è dettaglio irrilevante che sarebbe facile confutare ma non lo faccio per non appesantire il discorso. Se vuoi potrò proseguire nello specifico con altri post. Dico solo che su cosa ci fosse prima del big bang non è vero che non ci sono risposte dalla scienza. Anzi ci sono diverse teorie scientifiche: quella della non-origine di Hawking, buco nero-buco bianco, multiverso, brane ecc. Nell’elenco di scienziati da te riportato almeno Georg Cantor era ebreo, non cristiano, e come tanti ebrei formali era in realtà ateo. Così dicasi di quelli che tu definisci deisti. Sulla buona fede degli altri avrei forti dubbi. Le organizzazioni religiose hanno avuto e hanno tuttora un forte potere temporale e opporvisi in certi contesti vuol dire la fine della propria carriera. Inoltre la mente umana può ospitare, per ragioni psicologiche, anche convinzioni contraddittoree senza problemi. Il genio matematico Srinivasa Ramanujan, che però per altri versi era un sempliciotto, credeva davvero che le sue strabilianti intuizioni matematiche gli venissero dettate in sogno dalla dea di famiglia Namagiri! Ora la religione cristiana nega l’esistenza degli dei. Perciò chi ha ragione? Nessuno dei due ma solo la Scienza.

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.